Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

venerdì 2 ottobre 2020

Avellino, terra di tutti e forse di nessuno...!

 

L'Europa apre la procedura d'infrazione contro la Gran Bretagna, con un piglio serioso che fa ridere i polli, e se tanto ci dà tanto crediamo che Johnson se ne farà una ragione e alla fine non pagherà manco una sterlina.

Ormai le chiacchiere hanno preso il sopravvento sulla realtà delle cose, lo stiamo avvertendo a ogni livello nazionale e internazionale, mentre i fatti continuano a logorare i processi dinamici di un'adulterazione fine a se stessa.

Il nostro beneamato attore e cabarettista impomatato per esempio, si erge sulla scena delle stronzate, anch'egli con il piglio di chi ha capito tutto senza aver in effetti, il polso della situazione.

Durante la chiusura totale che abbiamo subito dallo scorso marzo, le centraline Arpac per il controllo inquinamento atmosferico, hanno rilevato un aumento degli sforamenti spropositato, e quindi almeno una cosa certa abbiamo stabilito: 

i trasporti e il traffico automobilistico, c'entrano quasi nulla con l'inquinamento incontrollato di cui Avellino soffre...!

Beh, il supereroe di Palazzo di Città, invece, ha capito come si dice a Cuneo, sischi pè fiaschi, e la sua nuova ricetta come per il mercato, Campo Genova, gli abbruciamenti e le strisce pedonali, ha del miracoloso: 

contrasterà l'inquinamento con una rivoluzione dei trasporti...!

Certo è inutile continuare a scrivere del soggetto in un contesto in cui la gente alla fine, si appaghi con strategie che esulano da progetti e programmi meritori, che abbraccino le esigenze dell'intera Comunità;

lo sappiamo bene, e lo spieghiamo continuamente, gli avellinesi non guardano alle strade sfondate, al decoro o alle sodomizzazioni continue dell'amministrazione, conta il particolare, il piacere personale, al diavolo il bene pubblico...!

Un candidato di lunga militanza, ci raccontava spesso di quanto fosse fuorviante e inutile, chiedere il voto illustrando programmi e interventi utili a tutti;

nonostante vivessero nel degrado, rispondevano sempre con richieste di posto di lavoro o altra agevolazione strettamente personale.

Per cui il successo elettorale e anche amministrativo, lo vediamo in questo misero agglomerato di case che ci intestardiamo a chiamare città, dimenticando che la denominazione sarebbe giusta se avessimo un grado culturale e di discernimento degli avvenimenti, onesto e intellettivo.

Se amassimo il patrimonio comune ci faremmo carico in modo serio, delle problematiche di abbandono e utilizzo inappropriato, con cui si creano comparaggi e nuovi elettori, a prescindere da quanto realizzato, o meglio, mai effettuato...!

RDM



 

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