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martedì 18 agosto 2020

Avellino: sopravvivere in un'amministrazione sorda e cieca, diventa esercizio difficile...!


La sicurezza, il nuovo punto d'orgoglio del Superman irpino...un incubo...!

Chissà se qualcuno di quelli che hanno fatto gli auguri al sindaco per il suo compleanno, con tanta enfasi, sia stato coinvolto o almeno abbia assistito alla rissa fra i neri che circolano in città, con feriti e terrore...

Embè, rifacciano gli auguri al proprio beniamino in fascia tricolore perché impari a fare il sindaco; 

gli assembramenti, l'alcool, la droga, e la voglia di strafare che Giangi stesso ha idealizzato, con i suoi atteggiamenti guasconi in quei video terapeutici densi di enjoi, smile e sguardi allucinati, non rispondono esattamente all'idea di sicurezza che un primo cittadino dovrebbe avere.

Dov'era la Polizia Municipale del famoso comandante di Tufino, la notte scorsa di sabato quindici, nessuno ha pensato che in queste occasioni eccezionali qualcuno dovrebbe proteggere i cittadini, almeno quelli che ancora stravedono per il festaiolo tutto adorno d'oro...?

Mah, Avellino sembra la patria della truffa: 

giochetti, imbrogli, trappole e ricattucci, la fanno da padrone, mai l'interesse degli avellinesi.

Il sindaco si preoccupa di buttare fumo negli occhi ai poveri creduloni che ancora si accapigliano sui social per arrivare primi a congratularsi; 

e allora beccatevi una palificazione vecchia di cento anni con le lucine, agganciata ai balconi con una selva di orrendi filamenti e un affumicamento irresponsabile, in un territorio violentato da un'aria malsana che le centraline ormai fuori controllo, segnalano quotidianamente da anni.

Il popolino mangia 'a nocellina e 'o cupeto tutto contento, mentre Giangi si preoccupa della campagna elettorale di Petitto, il famoso fautore del Pd che però ha sempre osteggiato, fottendosene della sicurezza, delle casse vuote e dei problemi dei bimbi autistici.

Ma non mettiamo croci sulle spalle del povero primo cittadino fin da bambino, il terapeuta Tom Cruise, sono tutti così, e se Giangi a 46 anni si vende l'anima sua e pure la nostra, diremmo, pur di raggiungere i fini di D'Agostino, Ciriaco De Mita continua a perdere pezzi pur di piazzare il nipote soprammobile in Parlamento.

Il grande statista ha sempre fatto questo e nient'altro, accordicchi sottobanco scambiati da molti, espressione di incredibili capacità politiche, mentre noi riteniamo siano solo imbrogli e disoneste combutte atte a farsi i cazzi propri.

Maurizio Petracca vedendosi bloccato da questo nipote che potrebbe appartenere al tempo fantasma del tedesco Illig, si è tirato fuori scoprendo una falsa identificazione del suo inventore di Nusco: 

in effetti Giuseppe De Mita non esiste, è un ologramma in cui Ciriaco si immagina esistere annullando l'età temporale, attraverso il quale, possa ricominciare una nuova e giovane esperienza di vita e di politica.

L'attesa per un incarico al piccolo di casa De Mita da parte di Matteo Renzi non ha sortito effetti frenando la candidatura alle politiche; 

il nostro non gode più dello stesso carisma di una volta e il suo piano, pure un pò scemo e senza dignità, ha perso colore.

Il povero Giuseppe  non parla e non sente, e né si permette di proferire pensiero, specialmente ora che lo zio è incazzato nero per aver perso l'acino e 'o panaro, e forse anche le regionali...! 

RDM

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