Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

sabato 27 giugno 2020

Avellino la città dello stupro continuo di ogni diritto, di qulasiasi dignità...!


È vero, la politica di oggi non si traduce in ideologia ma solo in appartenenza, e la scuola per mercenario da partito o movimento che dir si voglia, si riduce in un sinallagma in cui le parti assumano un'obbligazione da prestazione retribuita.

Lasciamo all'immaginario quali siano le contropartite, e leggere di Clemente Mastella che appoggia De Luca mentre la moglie è un senatore di Forza Italia, ci ricorda che il cittadino è solo carne da macello.

Il vitalizi aboliti tanto sbandierati dal Movimento degli imbonitori, sono stati rimessi in campo nottetempo;

ah, certo, due tecnici e un forzista hanno votato contro un ex grilloschi e un leghista, quindi tre a due. 

Tutti hanno avuto la propria copertura morale:

Forza Italia ha deciso contro gli amici di una destra scarrupata che si crea e si distrugge, a seconda delle esigenze del momento, mentre i cosiddetti esterni non è dato sapere da chi siano stati avvicinati...!

Il fatto è che c'è un mercato della vergogna aperto a chiunque:

destra, sinistra, centro, su e giù, non fa differenza, lor signori sono affaristi che come dice De Mita, hanno famiglia, e pertanto qualunque fantasia improntata alla giustizia o alla morale, diventa un inutile e ridicolo pleonasmo.

E allora, Avellinesi, leggiamo di un sindaco che va dritto per la sua strada disegnata tempo fa, dagli interessi e dal cappio che Angelo Antonio D'Agostino gli ha piacevolmente stretto alla gola, fingendo di meravigliarci.

La Città è nelle peggiori mani;

ognuno fa quello che più gli garbi e la Polizia Municipale ormai è un peso inutile che serve a poco.

Arvonio se ne frega se deve intervenire per far chiudere un balcone al Casino del Principe che è solo un misero monumento storico a pochi passi dal Comando, e la pizzeria all'angolo può migliorare il decoro di un paesotto allo sfascio, con un paravento in paglia che s'appropria di un marciapiede.

Va benissimo, ci pare giusto; 

D'Agostino in via De Gasperi ha fatto molto peggio, ma è il capo di Giangi che a sua volta è il padrone di Avellino, nel silenzio di ogni consigliere degno del nome.

La storia di questa città di buffoni arrivisti e raccomandati continua, e le pecore stanno a belare, che altro se no...?

RDM





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