Il sindaco di Monteforte, Costantino Giordano, ha devoluto gli ultimi tre mesi del proprio stipendio ai cittadini bisognosi, secondo una regola non scritta di servizio alla Comunità che rappresenta.
L'avvocato Carlo Marino, sindaco di Caserta.
Pochi hanno questo dignitoso rispetto per il proprio ruolo, men che mai Gianfestino Festivallo che non teme il ridicolo e inviando una lettera al presidente Anci Campania, Carlo Marino, ha espresso l'intero disagio mentale che lo possiede e di cui ne ignoravamo la gravità.
...taluni hanno evitato accuratamente di affrontare i risvolti umani, sanitari e amministrativi della vicenda, liquidandoli con ricostruzioni parziali e battute velenose e forzate...
scrive il sindaco, raccontando dei suoi problemi caratteriali e psichici nei risvolti umani, e anzi immergendosi ancor di più in un sentiero patologico, di cui ovviamente non si rende conto.
Immagina segnalazioni al sindaco e non alla Polizia Municipale o alle altre Forze dell'Ordine, perché possa intervenire con le sue qualità empatiche per evitare casino (?), termine che indica una piccola casa di campagna, ma tradotto nella sua mente cafona, assume un altro significato certo apprezzato dal presidente Marino che leggeva, derubricando in polemiche i cori offensivi e diffamanti su cui indaga la Digos, verso Salerno e il governatore De Luca...!
Il Casino del Principe lasciato marcire:
hanno chiuso svogliatamente, il balcone centrale
di cui riportammo l'immagine, ma non hanno controllato
se altri rimanessero aperti, per quell'amore che
contraddistingue l'amministrazione del
«sindaco empatico»...!
Insomma un ragazzotto frescone che dovrebbe chiedere scusa e basta, sanando così un episodio increscioso e deprimente che ha fatto fare brutta figura alla città;
ma questi personaggi, ricordiamo Arvonio quando telefonò in diretta a Rete 4, sono dei miracolati che si trovano a ricoprire ruoli non adatti alle proprie capacità professionali e cognitive.
Il rispetto è una forma d'educazione mutuata da quanto imparato in famiglia e dalla propria storia formativa nel campo lavorativo e di frequentazione.
Purtroppo il signor Giangi non ne ha mai appreso il senso, e la prima forma irrispettosa che gli adduciamo, è quella del proprio ruolo di primo cittadino che evidentemente travisa con arroganza, supponenza e spavalderia:
l'eliminazione del Mercato con la conseguente cervellotica e difficoltosa, dislocazione delle fermate, va di pari passo con l'abolizione del Raee, il deposito degli oggetti ingobranti e dei materiali di risulta.
Spiegare alla cittadinanza sempre avvolta in una nube soporifera, che significhi non avere più la possibilità dello smaltimento rifiuti, ci sembra veramente offensivo per l'intelligenza, ma purtroppo, questa è l'Avellino che dopo anni e anni di mala gestio, continua a preferire i propri carnefici.
L'avvocato Massimo Passaro ci pare, tenti spesso di aprire gli occhi alla gente con le sue dirette o gli interventi sui social, e per quanto apprezzato, dopo qualche giorno ogni denuncia, avviso o raccomandazione, cadono nel dimenticatoio.
Chissà se vi sta capitando, signori tifosi del sindaco, di dover smaltire qualche materasso per esempio, noi li vediamo ormai in mezzo alla strada per un disamore e una cafonaggine difficile da intuire, ma l'Avellinese per bene, ha difficoltà a sopportare simili sfregi al decoro e alla dignità di un Capoluogo.
Materiali di risulta, fogliame, erbacce o rami secchi derivanti da puliture di giardino o ancora, tutto quanto sia ingombrante e difficle da maneggiare, sappiate che non verrà ritirato e anzi dovrete pagare qualche ditta specializzata perché ve ne possiate liberare.
Quindi non basta pagare la Tari, tassa sui rifiuti, già al massimo della sua aliquota per la nota vicenda del dissesto, ma il buon Giangi ve ne ha aggiunta un'altra per quella paturnia di agevolare D'agostino con i suoi appartamenti in via De Gasperi, uno dei quali, forse, dovrà presto appartenere al nostro beneamato guitto del sabato sera...!
Abbiamo qualcosa contro il sindaco?...certo, moltissimo...!
Avevamo attese diverse...?...sicuro...!
Pensiamo che l'andazzo possa cambiare...? tranquillamente, no...!
Purtroppo il quoziente intellettivo e quello morale dei nostri amministratori, è stato pesato e misurato, ed è risultato mancante:
avremmo apprezzato interloquire con persone innamorate della propria terra, ma indicare la Luna a chi non ha mai alzato molto lo sguardo dal dito, diventa difficile se non impossibile...!
RDM
La lettera del sindaco Gianfestino Festivallo
al presidente Anci:
la toppa peggiore del buco...!
Un sindaco macchietta che ama le stronzate,
mentre tutto sprofonda: via Tagliamento..!
«In
questi mesi, l’emergenza Coronavirus è stata diffusamente utilizzata ai
fini della polemica politica. Molte persone, più che impegnarsi ad
affrontare – in modo anche personale e originale – i gravi problemi che
abbiamo di fronte, hanno preferito sprecare il tempo a puntare il dito
verso uno o l’altro. E’ accaduto anche in occasione dei fatti di sabato
notte ad Avellino: taluni hanno evitato accuratamente di affrontare i
risvolti umani, sanitari e amministrativi della vicenda, liquidandoli
con ricostruzioni parziali e battute velenose e forzate. Mi permetta,
quindi, Presidente Marino, di illustrare a lei e ai Sindaci che fanno
parte di Anci Campania il mio punto di vista, che spero vi pervenga
pacato e ambasciatore di una relazione amichevole e cordiale. Vorrei
innanzitutto ribadire che la mia presenza in Via De Conciliis, uno dei
punti della cosiddetta movida avellinese, era finalizzata a sciogliere
un assembramento di giovani che mi era stato segnalato. Mi consenta di
aggiungere, Presidente, che a differenza di taluni, io non attacco né
demonizzo i giovani irpini, anzi ne capisco l’entusiasmo per la
ritrovata libertà dopo tre mesi di lockdown. Mi sono trattenuto in Via
De Conciliis per pochi minuti, con un atteggiamento scherzoso e a tratti
goliardico, per evitare che l’euforia e la voglia di fare casino
degenerassero e ribadire costantemente le regole giuste dello stare in
piazza in totale sicurezza. Ho dialogato con loro, mettendo a frutto le
mie qualità empatiche e penso di esserci riuscito. Molti colleghi
Sindaci si sono risentiti per alcuni cori. A loro dico: scattare selfie e
fare cori era solo un modo per interagire e, quando mi sono accorto che
si stava andando oltre le righe, ho chiesto ai ragazzi di fermarsi.
Non
penso di aver mancato di rispetto verso chi in questi mesi ha lottato
nel chiuso delle terapie intensive per limitare i danni della pandemia,
né di essere stato irrispettoso per le migliaia di persone che non ci
sono più. Ritengo solo di aver compiuto il mio dovere di Sindaco e
chiedo ai miei colleghi, anzitutto quelli salernitani, di comprendere
che, sabato notte, non c’è stata alcuna sfida campanilistica. L’amicizia
e il riguardo nei loro confronti e l’attenzione istituzionale verso le
comunità che loro amministrano sono intatti e non sono stati affatto
scalfiti dalle polemiche di queste ore. Una stima che riconfermo oggi,
pienamente, auspicando soprattutto in sede Anci, un confronto per
chiarire ogni residua incomprensione e scacciare ogni cupezza,
riprendendo così tutti insieme il percorso della più leale e fraterna
collaborazione».
Nessun commento:
Posta un commento