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lunedì 18 maggio 2020

Avellino incomincia a vivere la riapertura, con l'incubo di un'amministrazione che produce solo danni...!

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  È lui, o non è lui...ceeerto che è lui...!


Sono appena arrivate le bollette di pagamento dell'energia elettrica e del gas, come volevasi dimostrare, altro che bonus fitti, aiuti per le partite iva o per gli acquisti alimentari.
 
Viviamo in uno Stato di volgari mentecatti che spendono quaranta milioni, nostri, senza battere ciglio, anzi presentandosi in Aeroporto orgogliosamente, per accogliere un'islamica avvolta in una tuta di plastica, ma chiedono denaro per la Protezione Civile, agli italiani chiusi in casa e alla fame.

Un preambolo per spiegare a che punto siamo, circondati da personaggi inutili mai una volta pensanti che si impongono, forti della propria insipienza o peggio, dalla voglia insana di realizzare qualche progetto criminoso che lascia scie maleodoranti tutt'intorno.

Siamo partiti con i festeggiamenti privati di Luongo e Giangi a Ferragosto obnubilanti, atti a determinare quell'atteggiamento soporifero idoneo ad assorbire ogni schifezza immediatamente successiva.

Si blocca il Mercato infrasettimanale ormai tradizionale e irrinunciabile consuetudine, a cui gli Avellinesi facevano affidamento da anni, per un piacere all'amico che ha investito tanto nella campagna del sindaco.

Le ragioni che balbetta Gianfestino, sono puerili e offensive per ogni persona sana di mente, ma che vogliamo farci, la gente era ancora inebriata dalla festa di una città sul lastrico.

E non sapeva dove spostare le fermate dei bus ormai tracimati di qua e di là, dalla sede di Piazza Macello, secondo un disegno perverso e idiota; 

perché, si capisce bene, non è nelle corde di questa amministrazione, formata da un ragazzino agli ordini di D'Agostino, il noto ♫ pittore ti voglio parlare ♪ di Montefalcione, inventato dal solito Nicola Mancino, avere idee, pensare prima di parlare, organizzare per evitare guai.

Poi, ancora, siamo passati alla fase ripensamento, uno degli stadi infiniti che si lacerano e si rigenerano, come quei mostri mitologici di cui avevamo terrore fin da ragazzi, un incubo che a quanto pare non è finito, signori, abbiamo il nostro ♫ primo cittadino ♪ che fin da bambino pensava di distruggere un paese.

Campo Genova è diventato il refugium peccatorum di ogni iniquità, e chi lo gestisce...? 

Peppo Negrone, l'Assessore che lavorando a Irpinia Ambiente, non poteva non sapere quali e dove fossero, i prodotti tossici interrati; 

ma ha acconsentito tenendo il sacco al sindaco che a ogni costo, vuole farci ingoiare il pillolone di un'area insana, non utilizzabile perché destinata a uno sviluppo residenziale, secondo il Piano Regolatore.

Le sta tentando tutte, con una pervicacia encomiabile dal punto di vista del suo benefattore alto irpino, che non mancherà di apprezzare tanto impegno; 

non ha lesinato in nulla, perfino uno spazio medico altamente sanficato, a chiacchiere ovviamente, la ragione di vita di questo sindaco che se fosse muto, avrebbe serie difficoltà a prenderci per...le spalle..!

Vorremmo capire, inoltre, se domani ci sarà una disinfezione 
che a differenza della disinfestazione, non mira alla distruzione dei parassiti ma all'eliminazione di microorganismi patogeni come batteri, spore, funghi o virus, o la seconda.

Il fatto è che in questi mesi non ce stata alcuna sanificazione delle strade per il contrasto al coronavirus, se non una volgare irrorazione fatta dagli addetti ai manifesti, gli attacchini.

Da un pulmino sgangherato e certo non igienizzato, provvedevano a spargere un liquido non identificato sui passanti e le auto in sosta, così accidentalmente, in qualche arteria cittadina, per poi sparire dopo l'immane sforzo.

In effetti, cari elettori avellinesi, non abbiamo mai avuto una sanificazione corretta, ripetitiva e uniforme in tutta la città, ma qui e là, secondo il solito metodo Avellino, tanto caro a Giangi, e ormai purtroppo, conosciuto in tutto il Paese...!

Intanto, i bimbi autistici e le loro famiglie, sono stati dimenticati, nessuna tenacia, caparbietà o fermezza; 

questi avellinesi di serie promozione, non toccano la sensibilità del sindaco come un D'Agostino, e così i disperati degli alloggi o i senza tetto, eterni e invisibili girovaghi notturni.

No, sindaco Giangi, a questi signori le chiacchiere e i suoi sorrisi, i gelati e le puttanate non fanno effetto, loro soffrono e il dolore non si imbroglia, il disagio e l'angoscia che ti accompagna e grida dentro di te, cerca verità, quella triste sconosciuta che esula dalle coscienze corrotte, ma lei certo, non lo sa...!

RDM



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