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martedì 14 aprile 2020

Avellino continua a sperare, ma Giangi fa di tutto per mortificarla...!

 

Un marziano, questo sindaco, dovremmo intitolargli un museo delle cere dove insieme ai suoi assessori, possa ricordare a eterna memoria, quale sia stato il periodo amministrativo più buio della storia di questo misero paesino di squilibrati.

L'avvocato per tutti, Massimo Passaro, dopo averci fatto conoscere attraverso la sua piacevole e pacata diretta, con cui cerca di spiegare anche ai più duri di cervice, quella biblica, che leggere le pagine di questa città alterate da un sindaco fuori di se, non è interpretativo ma esclusivamente cognitivo di una realtà inconfutabile, ci relaziona sulle ultimissime castronerie amministrative...!

E troviamo inoppugnabile infatti, quanto spiegava Massimo circa gli omaggi di 1000 uova pasquali riservati solo ad alcuni bambini e non ad altri;

ovviamente conoscendo il pensiero dominante di Giangi, a pensar male è un attimo, perché i piccoli che avrebbero gradito il dono non sono mille in una città di circa 60 mila abitanti, e allora, signor primo cittadino fin da bambino, come sono stati scelti i fortunati...?

Mah, ormai spiegare l'ovvio diventa un pleonasmo fastidioso, ma che questo signore sorridente, illustri tifosi sfegatati, abbia l'ardire di chiederci denaro per le mascherine a morti avanzati,
un mese e mezzo dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'emergenza Covid-19, é da delirio puro...! 

Dopo aver incassato 350 mila euro dal  governo per il Coronavirus, speso 5 mila per un concorso idiota chiamato Corona Vintus, che fantasia macabra, 30 mila euro per comprare dei test farlocchi che alcuni improvvidi avellinesi stanno subendo e che altrove, Inghilterra, hanno cestinato, e ci fermiamo qui, troviamo disgustoso e fraudolento quest'ultima trovata...!

E basta, mettetevi davanti allo specchio e fatevi una semplice domanda, voi pagati con soldi pubblici e riveriti a mò di mammasantissima: 

abbiamo fatto qualcosa per la città, i meno abbienti, gli ospedali e per i tanti che si prodigano ogni giorno per noi...?

Embè, cari avellinesi, il sindaco e gli assessori in panciolle, nonostante siano in ferie forzate, non rinunciano manco a una parte di uno stipendio mai meritato per comprare qualche mascherina, o un pacco di pasta da regalare a chi non ce la fa.

Forse guardando Giangi che non smuove cento euro dai suoi cinquemila che gli consentono invece di fare danni a profusione, anche gli altri consiglieri hanno imparato la via, ma Dino Preziosi o il sempre presidente Cipriano, abituato a prendere senza mai investire un euro, perché non fanno una buona azione, così tanto per festeggiare la Pasqua che è appena iniziata, con un pò di pace nell'anima...?

Ah, quanti bravi avellinesi stanno riempendo i granai con il denaro che incassano in più in virtù di una pandemia che li agevola?

Farmacie che regalino una mascherina non ne conosciamo, e così i gestori delle rivendite alimentari o frutticole, a parte Alessandro Preziosi a Rione Parco, noto commerciante dal cuore grande, che facciano omaggi a casa delle persone malate, anziane o povere in canna, o in tutte e tre le situazioni.


Immagine del profilo di Nicola Pastore, Nessuna descrizione della foto disponibile.Nicola Pastore, l'appassionato ciclista di Atripalda, ha donato da tempo aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà, senza che nessuno glielo chiedesse, ma i nostri fortunelli a domanda non rispondono.

D'Agostino il prode finanziatore di Giangi avrà certo contribuito per aiutare il Frangipane di Ariano o il Moscati, e che dire dei presbiteri fortunati possessori di Audi e Mercedes che intravediamo mentre entrano al Vescovato..?

Anche questi signori dal colletto bianco rigido, si saranno fatti in quattro per aiutare i fedeli poveri, siamo certi e forse pure no...!

Insomma signori, questa è una città senz'anima al di là delle canzoncine e delle dichiarazioni d'amore prive di senso che qualcuno vuole imporsi a ogni costo; 

ancora Sabato Santo il sindaco prendeva per i fondelli con la solita cattiveria, la povera gente che doveva riconsegnare la merce nel supermercato perché i buoni telemoney (...) Covid 19 non erano attivati.

Ovviamente Giangi nella sua assoluta incoscienza, sta facendo di tutto per creare malanimo e diffondere tensione sociale come andiamo ripetendo, finché non scoppierà purulenta e pericolosa una rivolta difficile da arginare: 

gli usurai già stanno operando il proprio sporco lavoro, come dovrebbe essere chiaro al sindaco, e tutto quanto concerne la violenza familiare condita da un disagio abitativo crescente, costituiscono il lievito della ribellione.

Mortificare così il bisognoso già in difficoltà per una tessera facilmente riconoscibile e vedersela rifiutare, mentre magari con qualche lacrima di dolore e il cuore spezzato si allontanava dalla cassa, dopo aver dovuto restituire quanto aveva scelto e sperato di poter regalare ai propri figli che aspettavano il suo ritorno a casa, rasenta una bestialità, con ogni rispetto per gli animali, esclusiva prerogativa dell'umano.

Una malinconia di miseria che questo sindaco si porta con sè da tempo senza accorgersene, un disturbato che mina la credibilità delle istituzioni nei giorni della Passione di Cristo generandone un'altra, forse simile per intensità e malvagità.


RDM

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