venerdì 9 novembre 2018
Avellino: una città depredata, e ancora farneticano dal pulpito...!
Lo scorso dieci giugno, duecentoventiquattro candidati, una massa informe, hanno ritenuto che l'amministrazione di Paolo Foti non fosse stata quell'ecatombe del buon gusto che ha consentito a giunte e assessori, cambiati come le mutande al mattino, di generare debiti e problemi, ma evidentemente una manna dal Cielo che doveva essere assolutamente ripetuta.
Sette liste, sette, di personaggi che nel migliore dei casi avevano il cervello scollegato, hanno creato una corazzata elettorale per sfondare quel lunatico desiderio di interrompere brutalmente, cinquant'anni di oneste ruberie.
Gente come Nello Pizza che pensavamo professionista e persona per bene, si è associato con Ciriaco De Mita, Nicola Mancino e un tal massone sannita, Umberto Del Basso De Caro, a dimostrazione che il servilismo idiota dell'avellinese, non ha pari in Europa.
Niente e nessuno li ha visti battere ciglio o avere un momento di sbandamento davanti allo schifo delle trastole che la Procura tende a dimostrare in un processo contro la famiglia De Mita, ritenendola colpevole di quanto un Consiglio nefando degli anni '90, ha consentito di perpetrare ai nostri danni da trent'anni.
Non paghi, con l'operazione Interpol, una per tutte, sono riusciti a ottenere la maggioranza in Consiglio, perché la clientela da noi è una patologia che si tramanda per eredità.
Parli, fai esempi, porti testimonianze, e quando ti pare di averli convinti, i servi arrivano all'urna e rinnovano quella croce sugli stessi, che poi si porteranno addosso come Cristo al Golgota.
Non c'è niente da fare, la Guardia di Finanza continua ad acquisire bilanci, e mentre parte qualche processo dopo gli avvisi di garanzia a iosa che hanno costellato il firmamento amministrativo comunale, personaggi come Enza Ambrosone già a processo, Nicola Giordano, portaumori di De Mita, o Luca Cipriano coinvolto mani e piedi nei falsi al Gesualdo, per esempio, continuano improvvide mistificazioni, come se nulla fosse mai accaduto o stesse per succedere.
Beh, 'a faccia 'e cuorno abbonda, ma quel che pare non finire mai, è la dabbenaggine degli elettori che non hanno classe sociale, mentre li accomuna un senso della credulità o peggio della disonestà:
qualunque cosa purché ci sia il proprio personalissimo tornaconto...!
E la Comunità...?
Ma che bella parola, diceva Luciano Rispoli, lo ricordate...?
Ah, anche oggi, Arvonio, l'elettrauto con le sue macchine sul marciapiede, l'occupazione delle strisce blu e l'utilizzo dei locali senza passo carraio, al momento non idonei, continua la propria prevaricazione con la sicumera del protetto, ma Lei certo, non ne sa niente, come la Procura, d'altronde...!
RDM
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