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lunedì 12 novembre 2018

Avellino: ogni ipocrisia è figlia della viltà...!

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I senza tetto non hanno dignità, non hanno diritto alla carità di cui tanti si riempiono la bocca..!

E' morto a Roma uno di quegli strani esseri che ci colpiscono solo se si avvicinano con il loro puzzo insopportabile, lo rifuggiamo quasi fosse portatore di colera o peggio di un contaminante dal quale non poter più riuscire a liberarci. 

Un virus che possa condannarci a essere così, togliendoci dalle nostre condizioni fortunate e fortunose, anche se pensiamo invece, che la nostra unzione provenga da un disegno Divino.

Lui ha saputo creare i meritevoli, noi, e le bestie a quattro e due zampe, destinate a quella vita di sofferenze e umiliazioni; 

e quando abbiamo la sventura di tanto in tanto, di dover sopportare la loro invadenza nel mendicare e la fastidiosa presenza, una scrollata di spalle per allontanare ogni residuo inquinante, e via lontano.

Il buon Dino Preziosi proprio come fanno i sinistri, vicini alle banche e ai ricchi, ma attenti ai poveri quando non contano più niente nella smorfia, improvvisamente si è ricordato delle politiche sociali e di Luciano, il senza tetto che il Sindaco ha promesso di aiutare.

Secondo Preziosi il povero senza tetto, ricoverato al Moscati, è stato preso in giro da Ciampi, mentre lui, certo, è andato a visitarlo tutti i giorni, come ha sempre fatto negli anni, con tutti gli altri come lui che nessuno ha mai visto, e anzi quando moriva Angelo al Mercatone quel sei gennaio di due anni fa, forse si trovava sulla neve a festeggiare l'Epifania...!

L'ipocrisia ad mentula canis, caro consigliere, non Le fa onore, Lei non ha bisogno di mentire: 

è stato bravo nello stanare Paolo Foti quando raccontava favole e produceva i conti falsi che la Procura sta vagliando, ma al di là di meri conteggi economici, non è mai andato.

Nè lui e nè i suoi colleghi che oggi si ritrovano in Consiglio per la dabbenaggine di un popolo mai sazio delle proprie vergogne, hanno mai fatto nulla per sollevare dalle miserie la povera gente, nessuno ha mai provveduto a risolvere un'attesa: 

chi di loro sapeva di Angelo che moriva e se pure, chi se n'è mai fottuto...?

Non abbiamo bisogno di professori e filosofi che amino redarguire e giudicare da un pulpito di preminenza, mentre si soffre e ci si dispera, non serve questa compagnia di opulenti rappresentanti della bugia elevata a promessa, mentre la quotidianità consuma speranze e coscienze, non vale a nulla signori.

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Scendete da cavallo una volta per tutte, smettetela di trattarci come se fossimo idioti, dimenticate la scuola politica del nuscano, è finito il tempo di questa gente che ci ha turlupinato per mezzo secolo, fate pace con la decenza, per favore.

Noi aspettiamo con ansia che qualcosa avvenga, comandante Arvonio, Lei batta un colpo quando deciderà di interessarsi degli abusi che le comunichiamo da anni, perché, come abbiamo appena scritto, il tempo degli onori è finito, mò ci vò chi fatica...!

RDM

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