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martedì 27 novembre 2018

Avellino: la Geenna, nella valle di Ennon, il mondezzaio della città...!

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La cronaca di un Consiglio comunale infetto non poteva non iniziare dalle paturnie mestruali di Luca Cipriano: 

i telefoni bollenti, il titolo di un film, e l'ansia di Ciampi che a tutti i costi avrebbe svenduto qualsiasi patrimonio amministrativo pur di restare, una sindrome da condannato alla ghigliottina.

Poi ci sono le ventilate dimissioni del Sindaco che però sono state annullate da quelle dei consiglieri che firmavano uno alla volta come dei soldatini uscendo dall'aula.

Insomma cari avellinesi, una pantomima teatrale che se fosse vera, dimostrerebbe il valore di una simile assise che ormai, correva incontro alla volgarità di una scelta oltraggiosa contro la città che aspettava giustizia da questi alabardieri manzoniani.

Invece la puniscono ancora una volta, proprio come piace alla gente, masochista per sempre.

Vedremo se la ritroveremo serva nella prossima primavera, che potrebbe diventare il risveglio di questa terra, dopo cinquant'anni di untuosa supinazione.

Beh, per rispondere a quelli che leggono o ascoltano i media locali, puntualmente al servizio dei soliti noti, smettetela di farvi mettere le parole in bocca e le stronzate nella testa.

Vi riempiranno di ragioni inopinabili che hanno determinato l'annullamento di un'amministrazione che di nuovo e pulito non aveva nulla ma solo pensieri integralisti, come pare a qualcuno.

Ma la verità è un'altra, certo c'è stata improvvisazione, anche molte pecche da noviziato che hanno dato il la a chi non aveva più argomenti, però volevano fare bene e per la prima volta nella storia malsana di questo paesotto, interessarsi delle persone...!

Non hanno potuto, bisognava scendere a compromessi, ritornare ai vecchi mercimoni, e non l'hanno fatto: 

hanno sbagliato, forse, ma questo è il cambiamento e certo non in peggio.

Avevamo chiesto un'ordinanza per i botti, ed è passata in cavalleria, volevamo un intervento deciso sulla Polizia Municipale e Irpinia Ambiente, e pure non se n'è fatto niente, ma abbiamo pazienza e speranza, perché credere in un sogno non può annullarsi alle prime difficoltà.

A maggio avremo un'esplosione di colori, la natura si sveglierà con la voglia di meravigliare, e chissà che non ci sarà una rivoluzione culturale con l'azzeramento definitivo delle patologie che ci hanno accompagnato in tanti anni.


Ah, durante il delirio di sabato, ecco entrare in gioco ulteriori regalie a quel personaggio che fa di nome Carlo Mele, direttore Caritas, noto adescatore di sentimentalismi che con le sue contabilità sul pallottoliere, riesce a scroccare fior di quattrini qui e là, facendoli sparire in un battibaleno senza mai portare uno straccio di rendiconto: 

Signor Commissario, 
dica no ai botti...!

Risultati immagini per foto no ai botti di capodannosoldi spesi per i poveri o per le sue esigenze, direttore Mele...?

Voi pensate che i consiglieri di maggioranza, vecchi volponi di lungo corso, abbiano avuto nulla da dire?

Ma no, su, diamo i pochi soldi pubblici rimasti, a questo signore, tanto che ci costa, e poi è uno che ci fa voti, perché non accontentarlo..?

RDM


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