Autoflagellarsi è lo sport di un Consiglio comunale di pericolosi incapaci...!
E' ormai
imbarazzante leggere di Cipriano, Preziosi, Arace, Pizza e tutti i consiglieri,
che nonostante le notizie sul debito che balla dai 70 ai 40 milioni a seconda
se si voglia inserire ogni passività o solo quelle impellenti, della
possibilità di essere impossibilitati a pagare gli stipendi e di come risulti
difficile spalmare il debito anche in venti anni, continuare con la propria
strategia di sfiducia.
Proprio come quel marito che per fare dispetto alla
moglie, si tagliò i cosiddetti, così questi personaggi pirandelliani con i loro
drammi intimi e incomunicabili, le loro crisi di identità e di coscienza,
trasformano il consesso comunale, in una inutile e perniciosa bagattella da
untore.
Diceva il Manzoni, principiano talvolta da una bagattella e vanno avanti, vanno avanti...!
Allora ogni richiamo all'unità dinanzi a problemi seri, oltretutto causati da loro stessi, resta inascoltato, perché non hanno mai avuto l'educazione al rispetto dei ruoli e della gente.
Fare il consigliere comunale è altra cosa per questa gente;
potere, stanza dei bottoni, voce in capitolo, voler assurgere a riferimento politico dei padrini capo bastone, ed è così potente nella loro mente quest'esigenza che non riescono, manco sforzandosi, a capire i problemi di un territorio e dei suoi abitanti.
Intanto i media continuano il mantra del sindaco messo alle strette, forse perché non hanno avuto nuove indicazioni e la fantasia dei loro padroni si è consumata tutta.
Il sindaco non si dimetterà mai, sarebbe stupido fornire una scusa ai propri detrattori:
avete visto, non ce l'ha fatta, ha capito finalmente che non ha la preparazione giusta, noi glielo avevamo detto...!
Una volgarità dietro l'altra per nascondere la verità.
Il popolo ha ri-eletto chi gli ha preparato un baratro ormai difficile da risalire, chiedendo agli stessi che l'hanno scavato di riempirlo, e questi fantastici consiglieri pronti a giudicare e ammonire, non hanno nessuna idea di come fare, è chiaro.
Ma improvvisamente dopo i conti del commissario ad acta Tommasini, hanno realizzato che sono in un mare di guai:
loro andranno a casa e vi rimarranno forzatamente per i prossimi dieci anni mentre se la vedranno con i Procuratori Cantelmo e D'Onofrio.
Cipriano da sbruffone qual è, ancora mistifica e finge di essere in una botte di ferro, mentre chi lo finanzia è sempre più inquieto e lui stesso presto dovrà spiegare che fine hanno fatto i soldi che mancano al Gesualdo, senza pezze d'appoggio e bilanci mai redatti.
Insomma tra Procura, Corte dei Conti, Guardia di Finanza, debiti e stipendi in forse, i prestanome di De Mita, Mancino e Del Basso De Caro, avranno poco da ridere, come non ci sarà trippa per gatti per Arace e Preziosi, ormai soli e senza futuro.
RDM
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