giovedì 18 ottobre 2018
Avellino: anche noi non siamo più al sicuro...!
Signor Procuratore Cantelmo anche se Lei non gira per la città, qualche suo collaboratore, poliziotto o carabiniere, dovrebbe relazionarla circa la svendita spudorata della cosa pubblica di cui nessuno pare accorgersi.
I consiglieri comunali troppo presi da bilanci che non trascrivono e manco sanno leggere, o dalle presenze nelle commissioni dove amano fare l'appello come a scuola, Arace, vivono da non vedente o forse, sanno più di quanto ammettano.
Basterebbe controllare le delibere che premiano sempre gli stessi, le licenze edilizie o i fornitori tra Comune, Gesualdo e Acs.
Ma ciò che è indubbio, è l'evidenza di un malcostume, certo remunerato, che potrebbe sfociare anche in qualche nuova abitudine mafiosa.
Come mai i media non hanno mai fatto il punto su una situazione cancerosa che tutti subiscono senza parlare?
Solo noi ci accorgiamo che la Polizia Municipale è sempre assente in alcune zone del territorio?
Ma la volgarità sta nelle miserie degli amministratori pronti a contrastare chi non gli abbia offerto un assessorato o più semplicemente, gli abbia rovinata la festa;
astiosi e puntigliosi su stronzate, come la restituzione controllata di parte dello stipendio del Sindaco, non s'accorgono che intorno alla città giri una compravendita dell'illegalità, ormai portata avanti con arrogante sicumera, proprio come avveniva a Roma finché qualcuno non ha parlato.
Abbiamo bisogno della denuncia o del pentito, signor Procuratore, perché il sesto senso investigativo degli inquirenti è rimasto un mero ricordo?
RDM
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