La rabbia, l'invidia e il disamore per la città è stato manifestato apertamente ieri in un Consiglio comunale pronto alla riflessione, alla scelta di cosa vorremmo essere da grandi, ed è accaduto ciò che sospettavamo.
Il cazzismo è la benda che copre gli occhi e l'anima di chi vorrebbe far credere che capisca di conti e di legittimità, di chi nascondendosi dietro a mere squisitezze procedurali, non si è messo a disposizione della comunità intervenendo se veramente ne correva l'obbligo, per correggere eventuali inesattezze o impedimenti, facendo squadra per la città...!
Caro Dino Preziosi, forse è vero che l'odiosa giunta abbia presentato il provvedimento per una variazione di bilancio con qualche errore, ma se la spesa per un improponibile e orrendo Laceno d'Oro o per un fagocitante Palio di Don Emilio Carbone, noto prenditore seriale, certo era una volgare sopportazione di continuità con le passate amministrazioni, un dialogo aperto rispettoso dei cittadini, andava fatto.
Purtroppo noi non siamo abituati ad amare ciò che non ci torni utile personalmente, siamo convinti assertori della locuzione latina che ricorda l'orazione di Cicerone pro domo sua, e solo tutto ciò che è strettamente ed esclusivamente interessante per il singolo, vale la pena, mentre il resto resta un pleonasmo.
Nessuno di questi consiglieri tanto attenti alla virgola, ha mai stigmatizzato l'esasperante cattiva gestione della Polizia Municipale, il rispetto del patrimonio donato a questo e a quello a simpatia, senza una regolamentazione, o la delirante palificazione reticolare del territorio, per un'improbabile e assurda installazione filoviaria.
Non abbiamo ascoltato Nadia Arace chiedere al Consiglio le ragioni dell'abbandono della pulizia o dell'assurda scelta di un metodo di raccolta rifiuti anacronistica e volgarmente impattante con l'ambiente.
E neanche abbiamo mai saputo di qualche professore della cosiddetta opposizione di ieri e di oggi, lamentarsi degli allagamenti o delle Giostre che costringono anziani e invalidi a sorbirsi una salita da Giro d'Italia sotto il solleone, mentre un intero quartiere resta prigioniero per un mese.
Il fatto è cari avellinesi, pronti a prendere e mai a dare (leggere ogni tanto qualche passo della Bibbia, non sarebbe male), che questi signori della maggioranza o dell'opposizione sono fotocopia autenticata di voi stessi.
Pronti a essere rieletti, attenti alla città a chiacchiere, ma sempre con una riserva mentale grande quanto una casa che gli obnubila il cervello.
Grande Avellino, sei proprio tu...!
RDM
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