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martedì 3 luglio 2018

Avellino: l'accoglienza l'abbiamo scoperta con gli africani...?


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L’amore per gli altri non si inventa o mistifica, l’amore è una parola immensa che fa grande l’uomo, e in un’epoca di falsità in cui la truffa, l’imbroglio e la prevaricazione, la fanno da padrone, diventa difficile spiegare.

Il sindaco Ciampi è di sicuro un uomo d’amore, lo si vede dagli occhi e dal modo di porsi, e proprio in virtù di tutto questo non può scambiare la complicità in un progetto di sfruttamento qual è lo Sprar, con la carità cristiana.

Avellino è una piccola cittadina di provincia in massima parte governata da un’atavica forma di spietata clientela che l’ha resa un coacervo di lavoratori dipendenti nel pubblico e nel privato.

Il reddito pro capite è molto basso e le amministrazioni che si sono succedute sempre sorde ai bisogni della gente, hanno determinato una povertà congenita alla quale ormai nessuno fa più caso.

Ma c’è, esiste, anche se i poveri hanno acquisito dignità del proprio stato rendendosi invisibili, la disperazione e i drammi nel quotidiano si ripetono con un’assiduità pericolosa e distruttiva.

Basti conoscere la percentuale di suicidi che ci vede tra i primi nelle classifiche nazionali, per capire che partendo da Di Nunno per arrivare a Foti attraverso Galasso, così per non andare tanto a ritroso, nessuno abbia mai fatto niente per i meno abbienti o per superare i disagi che un paesotto con poco da offrire come il nostro, provvede a regalare quotidianamente.

Caritas e politiche sociali non hanno mai fatto la differenza.

Sempre affamate di denaro pubblico si sono contraddistinte per la loro assenza dai problemi della gente, mentre assistiamo sgomenti a quest’ultima rata che Paolo Foti sta pagando agli amici, bloccando le strade tutte insieme, complicando ulteriormente la circolazione già penalizzata dalle varie chiusure ataviche del Ponte e del tunnel.

E allora, sindaco Ciampi, quale servizio centrale di protezione immigrati vogliamo creare?

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Questi signori dovranno essere utilizzati se in regola con le ragioni e la provenienza, per pubblica utilità, altro che il dolce far niente con cuffiette e mano tesa davanti ai locali commerciali, che ti mette idee sballate in testa.

Altri, come hanno deciso molti sindaci italiani, non dovranno arrivare a creare ulteriore disagio, perché non possiamo accogliere chi decida di farsi i cazzi propri alla faccia dei nostri.

I veri bisognosi restano in Africa, mentre Cina e Francia se la stanno mangiando, e liberandosi dei giovani forti e aitanti che potrebbero creare problemi, li immettono nel circuito di sfruttamento lavorativo o nella malavita e di avvio alla prostituzione:

i bambini, poi, sono la chiave universale che apre porte e coscienze.

Caro sindaco Ciampi non si faccia condizionare da malevoli aperture d’idee, e ci creda, intasando la città con questo problema, i suoi oppositori saranno i soli che ne trarranno giovamento, mentre la gente la vedrà colpevole di un ulteriore dramma.

Perché Avellino continua a essere lasciata sola, mentre Arvonio chissà dove sarà: 

tutto procede con l'identica voglia di sfruttare, abusare e imbrogliare, come se niente fosse accaduto, o forse proprio per questo stanno avvelenando i pozzi...?

RDM

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