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venerdì 6 luglio 2018

Avellino: la vergogna è una pesca a strascico che pare infinita...!

 Rampa San Modestino non ha dignità per Foti, che ha pensato di ripavimentare le vie più grandi e più remunerative...!

Embè, mi pare giusto, Francesco Todisco dall’alto delle sue traversie regionali con quel campione di Carlo Iannace, si è preoccupato di ricordare al sindaco Ciampi, Sprar e diritti civili.

Questo signore che non si fa specie di entrare e uscire dal consiglio regionale a seconda dei ricorsi che inoltrano lui e Iannace, con grande
senso istituzionale e del buon gusto, invece di nascondersi, esce alla ribalta delle sciocchezze per rappresentarsi appieno senza alcun infingimento.

I problemi avellinesi infatti, secondo il bravo politico cittadino, si alternano fra i poveri purché neri e gli infelici omosessuali che possano finalmente convolare a giusta unione, non matrimonio, ma non mettiamo limiti alla Provvidenza, con libertà di scelta prioritaria a seconda del momento.

Però altri come lui sempre sul pezzo, si interessano ad altro, quale una poltrona qua e un incarico là, per una questione di continuità in onore al povero Paolo Foti che tanto si è speso in questi ultimi cinque anni perché nessun amico rimanesse scontento...!

Livio Petitto e Gianluca Festa pare abbiano speso tanto in questa campagna elettorale, e non parliamo dell’impegno psicofisico che pure c’è stato, ma di quello economico, enorme se fossero vere le voci che vogliono un esborso di almeno centomila euro, duecento milioni delle vecchie lire, per la competizione
petittiana…!

Vincenzo Ciampi apra il suo cuore e accolga queste anime in pena che a furia di
Buscopan ormai non dormono più.

Immaginiamo quanta gente si sia impegnata per questo poliziotto, pure inquisito, che non molla mai l’osso, passando da Mancino a Del Basso De Caro con la stessa leggiadria di un ballerino del Bolshoi, perché abbia potuto raccogliere quel migliaio di voti pesantissimi.

Gli impegni vanno mantenuti, le promesse saranno state tante, ma proprio tante, e senza il potere che gli avrebbe conferito il massone sannita, una volta arrivato agli scranni più alti del Consiglio, c’è poco da stare allegri.

Festa e Cipriano invece, sanno di non essere ben visti perché poco affidabili.

L’uno è noto, ha fatto del cabaret un punto d’orgoglio nei suoi pezzi d’antologia che non tutti hanno gradito, specialmente i suoi viaggi con trolley dalla Guardia di Finanza e le interviste televisive con il suo smagliante sorriso, dinanzi alla porta del Pd che spesso gli chiudevano in faccia;

l’altro, pure inquisito, lo conosciamo, ha messo in ginocchio il
Carlo Gesualdo, l’unico svago di una città sotterranea qual è Avellino.

Questo è il panorama che Ciampi deve affrontare ogni giorno, stropicciandosi continuamente gli occhi, perché per quanto preparato, toccare con mano la miseria umana, fa sempre effetto.

Il blocco stradale cittadino, meraviglioso colpo di coda del cliente di Martino il barbiere, è un
cambialone pagato con la platealità dell’idiota o dell’arrogante pregno di se stesso.

Ma i nostri però, gli avellinesi furbissimi, continuano la propria strada d’abusi, senza alcuna paura che il gioco possa finire;

loro hanno gli accordi con quelli che non cambiano, quelli che restano mentre sindaci e consiglieri  passano, sono in una botte di ferro, figuriamoci se Ciampi potrebbe mai dare il benservito a chi ha fatto del proprio lavoro, una ragnatela di inganni e sotterfugi che nessun politico del cazzo potrà mai dirimere.

Sindaco, le chiediamo, resterà una marionetta che pensi di muoversi da sola, mentre fili invisibili la condizionino, o detterà l’agenda a questi imbroglioni che vorranno metterla nel sacco…?

RDM

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