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martedì 17 luglio 2018

Avellino e gli idoti della porta accanto...!

Rampa San Modestino: chissà se ha più dignità del Concertone o de Il Laceno d'oro...!



Abbiamo un nuovo problema;

non è il bilancio che dà grattacapi al sindaco e ai revisori dei conti, belli quelli, pare che i pregressi  non insegnino, non sono gli ottanta o cento milioni di debiti, i cantieri e quel ponte che ha tagliato in due la città, l’autostazione e la Bonatti, gli alloggi e la disoccupazione, ma il Concertone di metà agosto e il Laceno d’oro…!

Beh, dobbiamo dire che i cinquecentocinquanta cittadini australiani o forse algonchini, che le hanno esposto le aspettative sul cantante agostano, non crediamo, Sindaco, rappresentino l’intelligenza del capoluogo, ma la quintessenza dell’idiozia che ci ha rappresentato da sempre pienamente e con successo nelle varie amministrazioni che l’hanno preceduta.

Un discorso alla città, vorrebbe Filippo, che facesse bene alle coscienze e desse un segnale di impegno diverso, il lavoro del Pater familias che deve dirigere e far progredire il bilancio di casa tenendo certo in conto le esigenze dei propri figlioli ma non perdendo mai di vista le priorità.

Spenderemmo le risorse per una vacanza in Sardegna o in montagna per poi tornare e non sapere come pagare l’affitto…?

Mah, Filippo, ci pare, sia molto più accorto dei vichinghi che le hanno presentato i consigli per il festone o quell’altra emorragica astrusità chiamata Laceno d’oro, o le tante fondazioni caritatevoli e culturali che le si presenteranno a breve.

Quella Guido Dorso che si strafoga quarantamila euro annui, presieduta dall’onnipresente ex giudice Sabino Cassese, è una delle tante epistassi forzate che dobbiamo subire ogni anno, e che l’esimio ex giudice costituzionale farebbe bene a finanziarsi autonomamente, visto che il denaro non gli manca.

Ma le meschinerie non finiscono qui, come s’accorgerà a breve, caro Sindaco Ciampi, e Lei che non ha esigenze di clientele, dovrà stare molto attento ai mentecatti di professione, siano essi blasonati o non, perché lo sa, gestisce denaro pubblico, non privato...!

E’ un male tutto italiano quello della questua, si nasce furbi per diventare volpi;

domenica ascoltavamo alla Rai  una giornalistucola che intervistava un presbitero che a quanto capito prima di cambiare canale, s’interessava di oratori: 

Padre, ma non ha nessun contributo statale? La prima domanda dell'imbecille.

In effetti tra Caritas, cooperative, fondazioni e Vaticano, il clero ha sempre vissuto di emolumenti, diventando una delle delle più ricche realtà mondiali, e proprio grazie alla sua politica della mano aperta per ricevere e l'altra chiusa per non dare, ha raggiunto i livelli economici megagalattici di cui scriviamo.

Insomma, signor Sindaco, la strategia del cappello in mano rende, e come se rende, e questi signori che fanno la fila davanti alla Sua porta, meritano solo e sempre un calcio in culo: 

se hanno tanto ardore si procurino il denaro altrove, come dovrebbe fare il noto don Emilio e il suo Palio (?), e pensino per esempio che ad Avellino non abbiamo bagni pubblici, se non quel cubo orrendo in attesa di demolizione, che ovviamente non funziona.

Altro che feste e festicciole...! 

RDM

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