Aspettiamo, ancora tredici giorni e il sogno potrebbe arrivare improvviso, e per questo al di là dei miracoli:
la spia di una terra al risveglio da un letargo colpevole o forse criminale.
Purtroppo le sette liste hanno prodotto la fotografia di una città insulsa che combatte per i propri carnefici, riproducendo una fotocopia dell'uscente consiglio comunale, in gran parte inquisito...!
L'avellinese, quello delle processioni, dei devoti a Santa Rita o al Sacro Cuore, quello dei ghetti e dei senza lavoro, quello senza alloggio e imbrogliato dalle falsità di un'amministrazione che l'ha vituperato e offeso, vota comunque loro.
Non s'appassiona ai danni che provoca da sempre la famiglia De Mita e a un Cipriano sotto inchiesta, che ha impedito ai suoi candidati e agli elettori, di godere del Teatro al quale si abbonavano, oltre a lasciare tanta povera gente senza uno stipendio ancora oggi.
No, l'avellinese è così, suddito e spudorato, e anche stavolta ha regalato la sua anima a Mancino e De Mita permettendogli di guadagnare diciotto consiglieri, gli stessi e anche peggiori;
manca il sindaco per arrivare a diciannove, mentre il Movimento potrebbe aumentare i suoi quattro con il sindaco, se vincesse Ciampi.
Una discrasia tutta italiana perché si possa avere ingovernabilità o quanto meno un'amministrazione conflittuale, che nel caso certo, con tante prime donne, Petitto, Iacovacci, Giordano, Festa e i vari Cipriano, sempre pronte al ricatto e al compromesso, non dovrebbe durare moltissimo.
Il bene sarebbe che tanti cittadini ormai liberiati dall'ansia dell'ennesima falsa speranza, possano ridare fiato alla ragione;
un governo stellato potrebbe entrare in un Comune marcio, affastellato con l'imbroglio e il sotterfugio, e dirimere una matassa ingarbugliata che forse, però, una città così, meriterebbe per sempre...!
RDM
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