Vincenzo Ciampi con il pacco delle vertenze avellinesi che consegnerà
al vice Primo Ministro Di Maio...!
Oh, parpleu, il Movimento Cinque Stelle è a un passo dal ballottaggio;
l'armata Brancaleone pare che non ce la farà a vincere in prima battuta, e dovrà confrontarsi con quel nulla da sempre snobbato perché figlio di un Dio minore.
Il Partito Democratico con sette liste contro una, si ritroverà a un nuovo e difficile confronto tra quindici giorni.
Tutto ha giocato a favore di De Mita e Mancino;
a parte i soliti portatori di voti che imperterriti, riescono comunque a convogliare sulle proprie liste il consenso dei mendicanti seriali, c'è stata una destra divisa e indiscutibilmente mal condotta.
Il povero Sabino Morano si è trovato il nemico in casa, Dino Preziosi, che ha voluto una campagna a dir poco insulsa;
mal consigliato da sempre, l'ex direttore Air si è distaccato dal voto di Fratelli d'Italia, definendosi altra cosa, però pretendendolo:
una dicotomia perdente anche per un idiota...!
Già dissanguato da un Cosimo Sibilia da sempre assente sui problemi della città e da un Pietro Foglia inconcludente, e quando mai, Morano ha fatto i conti con un frangia dei suoi che ha votato disgiuntamente Pd, pensando di escludere il pericolo Ciampi.
Ma come è accaduto alle nazionali con il rosatellum, inventato per premiare le coalizioni alla faccia dei Cinque Stelle, le pentole del diavolo escono sempre senza coperchi, e la forza di un'Avellino per bene, scevra da interessi personali e di parte, ha dato il proprio contributo di dignità.
Il prossimo 24 giugno vedremo all'opera battitori liberi che vorranno spiegare le qualità di Nello Pizza nettamente superiori a quelle di Vincenzo Ciampi.
Certo che è superiore Pizza, ma per faccia tosta e spudoratezza, mentre Ciampi resterà quella persona che abbiamo apprezzato in questi giorni, un signore senza padrini che farebbe del bene alla città, e se qualcuno pensa che non sarebbe capace d'amministrare, ci dovrebbe spiegare quale scuola da sindaco, abbia frequentato l'avvocato Pizza, se non quella di Ciriaco De Mita e Nicola Mancino.
L'uno e l'altro dovranno rispondere a logiche che conosciamo:
Nello Pizza, il potere, gli incarichi e la spartizione, oltre a continuare a foraggiare la famiglia (moglie, figlie e perfino la cameriera) De Mita, tra Aias-Noi con Loro e contributi pubblici come nel caso biblioteca, sotto inchiesta, il bene comune, la possibilità di creare lavoro e la bellezza del Capoluogo, Vincenzo Ciampi.
Ormai, signori avellinesi, avete dato, il vostro compito di premiazione dell'amico, del nipote e del solito promettitore seriale, l'avete assolto, ora vi resta solo di ripescare dai fondali, la vostra coscienza prima che affoghi.
Un sussulto d'orgoglio potrebbe aiutarvi senza saperlo, scegliendo Vincenzo Ciampi a rappresentarvi nei prossimi cinque anni, e se temete che non possa farcela o che non sia capace d'amministrare, pensate che nessuno lo sarebbe se non fosse bravo a circondarsi di collaboratori esperti.
Solo così si potrebbe sfondare quel muro in cemento armato inscalfibile che è l'amministrazione pubblica, solo la grande determinazione che pervade gli onesti intellettivi, potrà penetrare e distruggere anni di imbrogli generatori di tanti faccendieri, che ancora contiamo in quella triste percentuale che sette liste hanno regalato ai due capobastone alto irpini.
Lo vogliamo e lo pretendiamo, basta schiavitù, e che cazzo...!
RDM
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