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lunedì 11 giugno 2018

Avellino: il segnale c'è stato, ora "basta poco che ce vò"...?


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Vincenzo Ciampi con il pacco delle vertenze avellinesi che consegnerà  
al vice Primo Ministro Di Maio...!

Oh, parpleu, il Movimento Cinque Stelle è a un passo dal ballottaggio;


l'armata Brancaleone pare che non ce la farà a vincere in prima battuta, e dovrà confrontarsi con quel nulla da sempre snobbato perché figlio di un Dio minore.

Il Partito Democratico con sette liste contro una, si ritroverà a un nuovo e difficile confronto tra quindici giorni.

Tutto ha giocato a favore di De Mita e Mancino; 

a parte i soliti portatori di voti che imperterriti, riescono comunque a convogliare sulle proprie liste il consenso dei mendicanti seriali, c'è stata una destra divisa e indiscutibilmente mal condotta.

Il povero Sabino Morano si è trovato il nemico in casa, Dino Preziosi, che ha voluto una campagna a dir poco insulsa; 

mal consigliato da sempre, l'ex direttore Air si è distaccato dal voto di Fratelli d'Italia, definendosi altra cosa, però pretendendolo: 

una dicotomia perdente anche per un idiota...!

Già dissanguato da un Cosimo Sibilia  da sempre assente sui problemi della città e da un Pietro Foglia inconcludente, e quando mai, Morano ha fatto i conti con un frangia dei suoi che ha votato disgiuntamente Pd, pensando di escludere il pericolo Ciampi.

Ma come è accaduto alle nazionali con il rosatellum, inventato per premiare le coalizioni alla faccia dei Cinque Stelle, le pentole del diavolo escono sempre senza coperchi, e la forza di un'Avellino per bene, scevra da interessi personali e di parte, ha dato il proprio contributo di dignità.

Il prossimo 24 giugno vedremo all'opera battitori liberi che vorranno spiegare le qualità di Nello Pizza nettamente superiori a quelle di Vincenzo Ciampi.

Certo che è superiore Pizza, ma per faccia tosta e spudoratezza, mentre Ciampi resterà quella persona che abbiamo apprezzato in questi giorni, un signore senza padrini che farebbe del bene alla città, e se qualcuno pensa che non sarebbe capace d'amministrare, ci dovrebbe spiegare quale scuola da sindaco, abbia frequentato l'avvocato Pizza, se non quella di Ciriaco De Mita e Nicola Mancino.

L'uno e l'altro dovranno rispondere a logiche che conosciamo: 

Nello Pizza, il potere, gli incarichi e la spartizione, oltre a continuare a foraggiare la famiglia (moglie, figlie e perfino la cameriera) De Mita, tra Aias-Noi con Loro e contributi pubblici come nel caso biblioteca, sotto inchiesta, il bene comune, la possibilità di creare lavoro e la bellezza del Capoluogo, Vincenzo Ciampi.

Ormai, signori avellinesi, avete dato, il vostro compito di premiazione dell'amico, del nipote e del solito promettitore seriale, l'avete assolto, ora vi resta solo di ripescare dai fondali, la vostra coscienza prima che affoghi.

Un sussulto d'orgoglio potrebbe aiutarvi senza saperlo, scegliendo Vincenzo Ciampi a rappresentarvi nei prossimi cinque anni, e se temete che non possa farcela o che non sia capace d'amministrare, pensate che nessuno lo sarebbe se non fosse bravo a circondarsi di collaboratori esperti.

Solo così si potrebbe sfondare quel muro in cemento armato inscalfibile che è l'amministrazione pubblica, solo la grande determinazione che pervade gli onesti intellettivi, potrà penetrare e distruggere anni di imbrogli generatori di tanti faccendieri, che ancora contiamo in quella triste percentuale che sette liste hanno regalato ai due capobastone alto irpini.

Lo vogliamo e lo pretendiamo, basta schiavitù, e che cazzo...!

RDM

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