Una città dormiente pare si prepari silenziosamente a quanto dovrà accadere fra cinque giorni; una parte è quasi rassegnata alla propria disperazione radicata nel tempo, un'altra invece, spera nel buon senso delle cose.
Il vignettista Vauro potrebbe rappresentare al momento, un simbolo tra i simboli che una sinistra lacerata e lacerante, ha voluto dispensarci cercando di alienare i nostri valori e la fede nelle tradizioni di un Paese che ha dato i natali a noi e ai nostri cari, per una dimensione astrusa fatta di banche, globalizzazione e omosessualità.
Le risposte ai nostri buonismi interessati, sono giunte immediatamente:
i francesi ci hanno chiamato vomitevoli e merda per ringraziarci di aver solidarizzato con il giornale satirico Charlie Hebdo con il ridicolo mantra Je suis Charlie.
Ad Avellino avremo lo stesso ringraziamento da De Mita e Mancino una volta che riuscissero a prendersi, ancora e ancora, questo schifo di Comune sul lastrico.
E il vecchio amico Pietro Foglia, ex presidente demitiano del consorzio Asi, pare faccia l'infiltrato di mestiere, tant'è che dopo aver distrutto la destra in città, vincente in ogni parte d'Italia, si è dissociato da Morano che invece insieme a Cipriano e Preziosi, ha dato indicazioni di voto contrarie a Pizza.
Questo signore da sempre opera per De Mita, e ora si permette anche di catechizzare chi ha lavorato con serietà per la propria parte politica:
come dimenticare che molta gente di destra sia stata invogliata a votare Pd lo scorso 10 giugno proprio dal centro destra?
Insomma, il tanfo aumenta mentre lo schifo cresce, anche per una Procura che non ha ritenuto opportuno togliere qualche personaggio dalla scena, permettendogli di fare ancora danni seguendo un disegno perverso che non sembra avere mai fine.
RDM
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