Stiamo vivendo una situazione paradossale nel Paese, ormai senza neanche più nascondersi, l'Europa intera ha manifestato il proprio odio per tutto quanto possa determinare il volere popolare, e quel partito a nome democratico che tanto ci ha ingolfato i presupposti negli anni, abboffandoci di moralità spicciola, si è tolto la maschera.
Spesso e volentieri, i suoi esimi rappresentanti hanno inneggiato all'oligarchia, stufi di sottostare al volere del plebeo che democraticamente, che parola stupida e inutile, vorrebbe giustizia e parità di condizioni.
Invece no, bisogna adeguarsi ai cambiamenti planetari che vanno al di là del piccolo cervello preinerziale del cittadino medio, ridicolo suddito ignorante e incapace di un giudizio o di una scelta.
Come i bambini dobbiamo aspettare che i tutori della gleba decidano per noi, il meglio, certo, senza lasciarci più capacità decisionale che potrebbe solo danneggiarci, ma noi non lo sappiamo, siamo ancora piccoli.
E infatti ad Avellino assistiamo alla discesa in campo senza maschere e prestanomi, dei due grandi che ci hanno mortificato e annichilito per cinquant'anni.
Noi eravamo ragazzi con altri interessi di vita che non si occupavano di politica;
pensavamo che i nostri genitori avrebbero provveduto al nostro futuro, la famiglia era ancora un punto di forza di questo Paese, e le trastole, gli inganni, gli abusi o la falsità, non erano nelle nostre corde, gli avellinesi brillavano per educazione e rispetto.
Ma i due signori di cui sopra, De Mita e Mancino, sono stati delle sirene a cui pareva impossibile resistere, la clientela si stava diffondendo pervicacemente, e chi non ne faceva uso doveva essere emancipato e se alla fine continuava a resistere, embè, andava eliminato socialmente.
Quindi bloccare ogni espansione professionale e lavorativa, il crumiro avrebbe potuto creare interesse e un conseguente spirito emulativo.
Beh, Pizza e Cipriano stanno per conquistarsi il testimone di tanto disonore, il primo fingendo di voler essere libero a casa altrui, il secondo tentando di sfidare il potere da appassionata vittima servile.
L'avvocato Nello Pizza, ha cominciato malissimo questo percorso scegliendo da subito di mentire spudoratamente, negando persino di conoscere i suoi mandanti, e certo lo farà fino all'ultimo;
il piccoletto con lo sguardo da faina invece, è ancora più subdolo, ma pare che nessuno se ne accorga, proprio come avviene con Mattarella, incostituzionalmente incostituzionale, perpetra un colpo di Stato silente, ma evidente.
Questo paperino sempre sorridente, e non capiamo che abbia da ridere visto che sta inguaiato penalmente di brutto, riesce a conquistare con il suo fascino da macho, un certo numero di personaggi che hanno superato i vecchi canoni che ci insegnavano in famiglia, per attendere alle vuote promesse di questo consigliere per finta.
Gli servivano tanti voti non per poter aiutare chi avesse creduto in lui, ma quale forma di potere d'acquisto per ottenere il solito posto da presidente del Teatro.
Poi quanto ha combinato è storia, ma la nuova quella peggiore la fanno proprio i suoi estimatori, persone senza alcuna esigenza d'onestà.
Il Cipriano è sotto inchiesta per aver distratto ingenti somme alla comunità, ma non interessa, e che ce ne fotte della comunità, quella che paga a stento le bollette o le cartelle esattoriali, gli amici di questo signore sono benestanti e sicuramente anche ex abbonati al Gesualdo, anche se ora quel librettino che gli permetteva di entrare è diventato carta straccia, vuol dire che andranno al Sistina o al San Carlo, loro possono...!
Se fosse capitato a noi pensate che avremmo avuto uguale fortuna, o saremmo stati additati e emarginati?
Noi non possiamo promettere e inventare, non abbiamo padrini che ci trovino il posto al Conservatorio appena cacciati a calci dal Massimo cittadino, noi non abbiamo la faccia tosta di proporci ai Cinque Stelle e alla destra per sentirci rispondere vattene come ha fatto il Pd, noi non abbiamo questa capacità:
è un limite...?
RDM
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