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sabato 12 maggio 2018

Avellino alla mercè dei propri carnefici, ma nessuno resta sconvolto...!

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La corsa si è avviata alla grande, il partito di Mancino invece di presentarsi in sordina per una sorta di colpevole pudore, continua l'arrogante dialogo con la città, quasi volesse incolparla di essersi lamentata, di non aver condiviso le scelte del feudatario che pur è il padre padrone, e certo non debba dare spiegazioni.

Ma qualcuno non lo capisce, si permette di contestare, quasi volesse dimenticare chi comanda, chi sia il padrone del bastimento da cinquant'anni.

E se il gioco si fa duro, beh, i duri cominciano a giocare, come si dice, ed ecco che chiamano a raccolta i guerrieri migliori, quelli che fin'ora erano stati tenuti da parte fingendo quasi una contrapposizione culturale, mentre come i ladri di Pisa, sciarriavvin'e iuorno e arrobbavino assiem'e notte...!

Sette liste al momento, ieri nove, assicurano a Nello Pizza il quasi successo, duecentoventiquattro candidati si spenderanno perché questo accada: 

due compagnie di guastatori che non vogliono un Avellino giusto, disdegnano una città scevra da compromessi e clientele, una mafia leggera, e manco tanto, che non abdica, ma agogna e freme in una sorta di vilienza di rimbalzo.

Questa è la terra dei lamenti a perdere, la casa di personaggi che hanno fatto solo del male a ognuno di noi quale comunità.

Si ripresenteranno sulla scena a chiedere un voto che nessuno gli negherà, perché alla fine, sono brave persone.

Non conta se hanno rubato e le nostre cartelle esattoriali sono schizzate sotto il soffitto, non hanno controllato la cosa pubblica che gli abbiamo consegnato, e anzi, l'hanno utilizzata quasi ne fossero proprietari.

Non ci hanno difeso dalla tracotanza e dagli abusi;

ognuno si è fatto un orticello che ha curato e migliorato, con nuovi nauseabondi stratagemmi difficili da raccontare.

Però ci meravigliamo, ah, siamo sotto shock, le descrizioni idiote dei media che si copiano fra di loro, per le squillo quattordicenni, i ragazzi che danno fuoco a un povero senza tetto o del giovanotto che spacca il naso a un professore.

Ma nessun dramma se Ciriaco De Mita, la moglie o l'amico del cuore o tutti insieme, forse, concorrono a truffarci per anni; 

no, per carità, tanto di rispetto dinanzi a un ex presidente del consiglio che continua a ossessionarci trattandoci da ritardati con la sua ingombrante e offensiva presenza.

L'avvocato Pizza si sente onorato infatti, di tanta considerazione da parte di questi personaggi che hanno pensato a lui, ha dimenticato immediatamente d'essere uomo di legge, ormai parla da sindaco e ci indica la via.

Mah, questo è il capoluogo unico al mondo!

Da noi tutto è possibile perché esiste una strada invisibile che supera onore e dignità, si chiama convenienza, tanto che uno come Luca Cipriano non  ha difficoltà a riempire la lista con nominativi di gente che dovrebbe avere un pensiero capace discernere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato.

Ah, pare che sia in arrivo una convocazione di Cipriano e altri quindici indagati, alla Guardia di Finanza; 

ma siamo garantisti, è la ratio di chi non ama riconoscere gli errori, e quindi tutto passerà ugualmente in cavalleria. 

Avellino gente, un giorno studieranno i resti di materia cerebrale della città obnubilata, e forse fra cento o duecento anni capiranno quale fosse il batterio che ci ha rovinato l'esistenza.

RDM

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