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sabato 30 dicembre 2017

Avellino: un sindaco come Paolo Foti è la conferma che "rustica progenie" non ha altri sviluppi se non i propri...!



Paolo Foti non si presenta in prima convocazione aspettando l'ispirazione della seconda: 

bastano poche manine alzate per approvare il consolidato, questa nuova tipologia di bilancio, che rappresenta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria tra Comune, Asi e Alto Calore.

L'approvazione è una volgarità tutta avellinese con la partecipazione straordinaria di Maria Elena Iaverone: 

un bilancio che non tiene conto dei debiti Acs e Teatro, ma aspira a un credito in sofferenza, dall'Alto Calore vicino al fallimento, di tre milioni e settantottomila, ai quali, l'ormai mitica Iaverone,  avrebbe fatto bene ad aggiungere la debitora di altri due milioni e trecentomila...!

Tutto per l'esigenza di nuove assunzioni...un delirio a cui pare impossibile resistere...!

Paolo il freddo ha voluto ancora una volta, darci un segno della propria educazione e del rispetto che ha per la città, fottendosene di una convocazione che ha firmato lui, si proprio lui, il sindaco, quello del buon esempio e dalle spalle dritte, cercando di aggirare l'ostacolo.

Ma non si smentisce questo signore, ricordiamolo sempre, che si fa registrare da una Tv privata, mentre tratta un lavoratore della comunicazione con non mi rompere il cazzo, che fa allontanare il povero Angelo Lanzaro, poi morto all'addiaccio, dalla sua stanza, quando questi chiedeva solo un pò di solidarietà.

E Teresa Mele, quell'assessore alle politiche sociali che non sa, e se sa non vede, dopo un anno dalla scomparsa al Mercatone di Lanzaro, se ne esce con un'altra delle sue perle: 

non abbiamo dove ricoverare per la notte i poveri senza tetto...!

Ma portali a casa tua, visto che rubi uno stipendio a noi e i giorni a Cristo, o prenota qualche camera in albergo e paga con il denaro che ragalate alla signora De Mita o al Laceno D'oro...!

Beh, per non farci mancare nulla, il bilancio è passato con tredici voti;

tredici mentecatti che non valutano quello che fanno pur di continuare a gestire il gestibile, senza rispetto per un territorio abusato e offeso.

Ma che ce ne fotte, poi se la piangeranno quelli che verranno...!

Speriamo sempre in Cantelmo e l'intera Procura,  perché si dia una sferzata a queste aberrazioni di cui non riusciamo a liberarci.

Chissà se l'avellinese medio se ne ricorderà anche in primavera, quando entrerà nel seggio elettorale per apporre la propria croce.

RDM

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