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giovedì 14 dicembre 2017

Avellino: "la parola d'onore" per Paolo Foti resta un pleonasmo...!

 

Settandadue ore passate all'addiaccio dagli ex parcheggiatori, non sono bastate a Teresa Mele per ritrovare la memoria.

L'assessore scordarulo e perennemente assente ai problemi, ha stigmatizzato la propria posizione ignava, e tirandosi da parte come i migliori buffoni sulla piazza politica, ha rinnegato se stessa ancora una volta, il proprio ruolo, e la coscienza che ogni umano dovrebbe pure avere, e che cazzo...!

Il sei gennaio morì Angelo Lanzaro al Mercatone, uno dei  tanti senza tetto, e questa signora non ne sapeva nulla, né dell'esistenza e tanto meno si è soffermata sul fatto che anche un povero dovrebbe dormire da qualche parte, se non alimentarsi, o no?

E' trascorso quasi un anno, e mentre poveri senza ricovero e poveri in attesa perpetua di alloggio, soffrono, l'assessore  alle politiche sociali Mele (ma chi l'ha voluta?), continua con il suo bestiario, tra un pianto in Procura e qualche inutile battuta squallida.

Precisiamo che noi non riteniamo a prescindere, che i lavoratori delle cooperative inventate ai tempi di Galasso, noto furbastro proveniente dalla scuola demitiana, avessero più titolo al lavoro, rispetto a tanti disoccupati che pure languono con dignità, ma siamo certi che nessuno debba essere preso per il culo come ha fatto Foti e questo biondo assessore barzelletta.

Le persone, specialmente le più indifese, hanno diritto al proprio decoro, e non ci pare umanamente giusto che gente come il sindaco e Mele, pronti ad abbassare lo sguardo davanti al proprio capobastone che li ha voluti là per nostra disgrazia, si debbano approfittare della miseria e dello stato di prostrazione di chi ha bisogni urgenti per la sopravvivenza.

Natale, Pasqua o Epifania, non toccano gli animi di chi è arido e egoista, di chi, dimentico dei propri limiti, superati da qualche magheggio clientelare, vigliaccamente si oppone al rispetto dell'umano e non.

Signor Foti, in grande difficoltà nell'annullare un contributo non dovuto alla Onlus di Annamaria De Mita, cerca un atomo di coraggio tra le tue cellule nervose, e ricordati di garantire alla città almeno una volta, la propria onorabilità. 

Elimina l'abiezione di un ulteriore sperpero di denaro pubblico, e almeno in questo Santo periodo ritorna per un attimo con la mente a quanti si siano battuti per questa città, con sacrifici l'abbiano costruita e difesa, e non si siano mai venduti al miglior offerente, inculcando a generazioni sane, anche pensieri di onestà e giustizia.

RDM 

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