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mercoledì 15 novembre 2017

Avellino, vittima e carnefice di se stessa...!

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Il proprietario di quest'area  aveva quarantasette anni, quando sarebbe dovuto essere risarcito dal Comune, oggi ne ha ottantatre (!), e sta ancora in attesa.

Ovviamente per Foti, quest'ultima grana, non era preventivata e lui la sfuggirà fra qualche mese, mentre l'avv. Rosalia Iandiorio, che difende l'anziano, si leverà la pietruzza dalla scarpa, per essere stata messa fuori quando ha partecipato a un inutile comitato di gestione del Gesualdo, insieme a Caputo e Maietta.

Questi sono i personaggi che invadono la Casa del Popolo, quella che Feola o Cortese, invece, e lo stesso Paolo Foti che non riceve o caccia, come con il povero Lanzaro, poi deceduto all'addiaccio, considerano casa propria.

Tant'è che l'assessore Costantino Preziosi non riesca neanche a provare un pò di vergogna, per le bugie che racconta: 

 
le scuole erano a norma, lui era l'ingegnere mentre il giornalista che chiedeva lumi era uno stupido, il ponte della Ferriera, chiuso ad agosto, avrebbe funzionato a fine ottobre, poi a novembre, poi, ancora, dopo Natale ed oggi fra due mesi...forse...!


L'onorevole Giancarlo Giordano ha detto bene, quando ha sentito quest'eroe dell'urbanistica, spiegare che improvvisamente, si siano trovati nel sottosuolo impianti di cablaggio...guarda tu...: 

se fossero stati reperti Etruschi, ha risposto il consigliere dell'opposizione, avremmo potuto dire, ohibò, ma scoprire l'acqua calda e propinarcela come un'invenzione, è veramente troppo.

Ma, passiamo oltre, perché sicuro andrà meglio:

La giunta e i suoi attenti componenti..!
il Carlo Gesualdo, di certo, resterà chiuso, nonostante, forse, Paolone abbia dato la sua parola al Teatro Pubblico Campano, per un accordo sotterraneo, vista la sua sospetta procace insistenza.

E' così difficile restare per qualche attimo attenti alla città, e solo a quella?

Spiegare a chi non voglia ascoltare o peggio, non ci arrivi, che il Teatro è parte intima del tessuto sociale, e deve rispondere a logiche della comunità che rappresenta, non certo a quelle di imprenditori attenti all'utile, ormai è un insapore pleonasmo:  

Paolo Foti, i consiglieri, quasi tutti, la sua giunta di pellegrini e i dirgenti, dovrebbero tornare a scuola per imparare la parola moralità, sconosciuto esercizio di etica comportamentale e rispetto degli altri.

Filosofeggiare, purtroppo, non serve, e la regola del solipsismo o del cazzismo, per farsi capire, rimane quella in voga.

RDM

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