Gli unici che ne fanno le spese sono quelli che comprano la tessera d'iscrizione:
finanziano la baracca e pagano stipendi galattici ai dirigenti, che poi si vendono gli accordi sottobanco, salvando la pace di qualcuno che funge da eccezione per la conferma della regola.
Quante volte abbiamo letto di segretari che si sono conferiti stipendi 200 / 300 volte superiori a quelli dei poveri operai, e questo è disonesto almeno moralmente, se pure forse, non illegale.
E che dire dei bilanci semplificati o dell'esenzione della tassa sui fabbricati, e dei finanziamenti occulti pubblici, come documentò l'Espresso nel 2015?
Insomma l'universo sindacale ha da sempre lati oscuri difficilmente indagabili:
il finanziamento statale, per esempio, è come fosse una tassa irrevocabile al contrario, che consente la malleabilità dei sindacalisti nelle trattative, che vedranno sempre quale unico perdente il lavoratore.
Nel caso Cisl di questi giorni, per esempio, troviamo difficile non credere alle voci che volevano il diplomificio, una pratica atavica, utilizzata da tutti i sindacati.
Certo è impensabile che Antonio Perillo da anni, organizzasse queste rendite tutto solo;
nessuno incrociava mai uno di questi fortunati diplomati nei corridoi, per informarsi su cosa fosse quell'attestato di carta rigida tra le mani?
Ah, certo, come non pensarci, era in una busta apposita che lo nascondeva, e nessuno di quei nobili lavoratori dietro le scrivanie, avrebbe mai sospettato una cosa del genere:
solo che parlando con qualcuno, ci accorgiamo che tutti ne fossero a conoscenza, se non altro per pubblicizzare il percorso...!
E siccome i magistrati della Procura di Avellino, non sono degli sbarbatelli appena laureati, non crediamo che si fermeranno all'indignazione del buon segretario provinciale Melchionna, che dovrà spiegare lui e i suoi, parecchie cose.
Il Ministero della signora laureata alle elementari, inoltre, si trova a dover fare un indagine a ritroso, per poter stabilire negli anni, quanti abbiano usufruito di questa criminale agevolazione, e quanti aventi diritto, si siano trovati senza lavoro.
Beh, ce n'è da fare in Procura, e ora che hanno scoperchiato il pentolone che protegge queste zone fantasma, si potranno chiedere, per esempio, se Walter Perillo, il segretario aziendale Cisl Fp dell'Asl eletto nel 2015, sia parte della famiglia Perillo, ormai famosa in Italia, ma disconosciuta, a quanto pare, dagli ex colleghi.
RDM
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