Come sappiamo, Avellino è diventata preda di testate satiriche e di denuncia, a livello nazionale, e ne siamo anche orgogliosi, visto che lo schifo a cui ci hanno abituati i nostri pseudo politici, almeno ci fa divertire in televisione.
Noi proviamo, invece, un senso di rabbia mista a delusione, e certo non ci faremmo la foto con Luca Abete che viene in città per deriderci, alla fine, ma questo pochi riescono a realizzarlo.
Un nuovo grande colpo giornalistico, dopo Paola De Angelis, le prostitute e i dentisti:
ecco che ci accorgiamo, e insieme a noi poveri ebeti, Il Mattino, che la differenziata è una presa per i fondelli che i media locali hanno asseverato, pur sapendo come tutti, che fosse una stronzata, per rispondere alle esigenze comunali e regionali.
Anche i bambini avellinesi sono al corrente che la differenziata la facciamo a casa, preoccupandoci di scartocciare anche le buste rivestite di plastica, per poter distinguere perfettamente cartone da altro, ma che alla fine il tutto viene regolarmente riunito nello stesso camion di raccolta.
Il fatto è che siamo stanchi di ripetere e denunciare sempre le stesse cose:
la gente si scoccia di leggere e ascoltare che il verde non esista più, che le auto sono sui marciapiedi e che Arvonio se ne fotta degli alloggi, o che Marotta continui a parcheggiare in Ztl ...!
Boccalone: chi li svuota...? |
volete che il prode Paolo Foti, e prima di lui Galasso, non sappiano che la differenziata sia sempre stata una bella parola per impressionare i fessi?
Boccalone: sulle foglie si cade! |
e che se non lo vediamo in giro, il sindaco, per guardare e annusare e carpire, i drammi che viviamo, ha certamente di meglio da fare, tra accordi di comparaggio e pacche sulle spalle, forse...!
E ancora, la dirigente Stramaglio ha controllato gli errori di calcolo dei rifiuti, negli ultimi cinque anni?
E' probabile, signora, che i cittadini siano in credito con la tassa?
Beh, è avvertita, controlli e operi nella giusta maniera, anche comunicando alla popolazione, perché in caso contrario, correrebbe il rischio di incorrere in reati penali.
Quindi, avanti con Cassese, che ogni tanto ci viene a regalare le sue inutili perle di saggezza, che però servono a giustificare i quarantamila euro annui che si fotte il Centro Guido Dorso, mentre il Teatro è sempre al palo.
Si spinge vergognosamente, la gestione esterna, dimenticando che il Carlo Gesualdo dovrebbe ricordare le tradizioni culturali della terra che lo ospita, che impregnate di quelle religiose, rappresentino sotto il profilo artistico, in primoluogo le espressioni umane dei nostri luoghi.
Ma questo potrebbe mai far parte del
pensiero (?) di un personaggio come Paolo Foti e qualche altro, incapaci di ripercorrere con la mente il percorso della propria vita?
Purtroppo, come ricorda spesso Diego Fusaro, la storia insegna, ma non ha scolari...!
RDM
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