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lunedì 13 novembre 2017

Avellino chiude il Corso, e si meraviglia dello smog...!


Scienziati all'attacco...!


Il nostro sindaco è uno dei più piccoli pensatori disponibili, e non capisce, ovviamente,  come sia possibile che in una cittadina facilmente percorribile a piedi, come la nostra, l'inquinamento sia ai massimi livelli sempre.

Beh, signor primo cittadino, se volessi incominciare a mettere in discussione alcuni teoremi da sempre irremovibili, per una testa dura e provincialotta, che vuole a ogni costo l'isola pedonale più lunga e larga d'Italia, non avendo però, altre strade in sostituzione, forse troveresti il bandolo della matassa.

Il problema è che in questa cittadina di pazzi   incapaci, dove la saccenteria la fa da padrone, in barba a lauree e diplomi vari, l'essere cafone nell'animo, supera ogni sbarramento: 

l'isola pedonale ci vuole, anche se è sovradimensionata, fa chic...! 

Come far capire a gente quali Galasso e Foti, l'arcano, se non hanno riferimenti nel proprio bagaglio culturale, confuso con il conto in banca o il ruolo occupato nella società, ovviamente senza meriti, come si sa...?

Bene, ripetiamo il pensiero più volte manifestato, ma certo, ignorato, e ci mancherebbe: 

concentrando i fumi prodotti dal traffico in poche strade, per una questione fisica, questi non avranno possibilità di sfogo. 

Così avviene per esempio, in vie strette tra fabbricati molto alti, pensiamo a via Mancini o la stessa via Tagliamento, e sommati all'inquinamento dei Bus in Piazza Macello, il problema inquinamento si palesa veementemente, e ieri, la solita e stantia chiusura domenicale, signori scienziati senza idee, ha aumentato esponenzialmente il problema..!

Qualcuno ha notato il traffico che si creava in alcune arterie?

Il puzzo di gas di scarico lo si avvertiva a naso,  senza le centraline che asseverassero lo sforamento.

Come tanti altri mali mai risolti: 


il Mercatone o il Teatro, sono la punta di un iceberg ormai incancrenito che scelte sconsiderate hanno ingigantito negli anni.

Se il primo, nato dalla fantasia egemonica di Nicola Mancino, subito dopo il terremoto, fondata sull'assioma chi non spende non guadagna, fu un aborto annunciato per dislocazione e progetto, il secondo ha un non so che di perverso: 

affidare ancora la gestione a un ometto (Cipriano) senza capacità, figlio della politica, basti guardare il suo curriculum, era un disastro annunciato.

Ma va così, in questa città di foderi, figli del sindacalista, o del signorsì che ha praticato un'annosa trafila servizievole, di turno.

Siamo messi uno schifo, lo sappiamo, ma continuiamo a farci del male, e non ne usciamo, finchè questa nube tossica che s'impone nel nostro cielo, non ci abbandonerà.

RDM    
Una bella espressione di Fedez, aiuta: il pezzo si intitola Signorsì...!
 

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