Vincenzo D'Onofrio, Procuratore aggiunto al Tribunale di Avellino.
Ciriaco De Mita dopo il terremoto del 1980, patrocinò alla morte, i nuclei industriali e il loro sviluppo, favorendo senza tema, l'espansione anche invereconda delle aziende nella provincia:
emblematica la fabbrica di barche in montagna, che ha preso i soldi e non ha mai aperto.
Gli uomini di Stato della Dc, avevano creato un sistema perverso, di finanziamento agli amici, che noi subiamo attraverso un debito pubblico da Paese latino, con uno sviluppo del territorio volgare anche per l'assenza di piani urbanistici, e un saccheggio sfrenato della cosa pubblica:
ogni posto di lavoro costò oltre il miliardo di lire..!
Oggi De Mita ha lanciato sul mercato regionale il delfino Maurizio Petracca, presidente della commissione agricoltura:
lo sviluppo naturale dell'Irpinia contadina, De Mita lo porta avanti dopo un diabolico progetto della catastrofe che noi abbiamo subito e che lui ha utilizzato per crescere sempre più.
Però i nodi vengono al pettine:
il denaro che ha percepito la moglie Anna Maria Scarinzi, pare indebitamente, con la sua Aias, glielo ha fatto riconoscere lui, da ex padre padrone della Sanità campana, che puntualmente, con i suoi metodi da provato statista, come ancora qualche filosofo sentenzia, ha provveduto a depredare.
E la bella Morgante (Morgana), che di magico non ha proprio niente, se non il miracolo che la vede a capo dell'Asl avellinese, per aver carpito, certo con il suo cervello, la benevolenza di Ciriaco, si è affrettata a dire stronzate:
dirigo l'Asl come fosse casa mia, e sul caso Aias, mi attengo a quanto fatto dai miei predecessori..!
Abbiamo spiegato ieri, chissà se siamo riusciti nell'intento, che è una brutta abitudine quella di confondere casa propria con il luogo di lavoro che, se pubblico, lo ricordiamo a quelle signore scostumate e strafottenti agli sportelli delle raccomandate alle Poste Centrali, o al vigile che ti ferma con arrogante scostumatezza, e al dirigente dell'Agenzia delle Entrate che ti fa attendere davanti alla porta, deve rimanere un servizio alla gente:
non un favore, e né una scocciatura!
E se, signora, perpetra gli errori dei colleghi che l'hanno preceduta alla conduzione dell'azienda sanitaria, se ne dovrà assumere la responsabilità:
se hanno sbagliato, i suoi errori conseguenziali non sono meno colpevoli...!
Ieri mattina il Procuratore aggiunto Vincenzo D'Onofrio, ha spiegato bene i doveri dell'amministratore.
La mancanza di controllo, come più volte abbiamo imputato all'uomo onesto tre volte e dalla schiena dritta, diventa penalmente perseguibile.
Acs, Teatro, bilanci o le prebende camuffate da retribuzioni a figure professionali che sono inesistenti, come accade ed è accaduto con quell'inutile e fastidiosa manifestazione chiamata Laceno d'Oro, per esempio.
Non potranno passare in cavalleria, come si dice, perché grida vendetta immaginare di pagare un direttore artistico senza titolo o chi ti trovi un numero di telefono.
Beh, con questa Procura, crediamo ci sia poco da derubricare a beghe di paese come chiama Arvonio i propri capi d'imputazione, o parlare di serenità come fa Paolo Foti, con la quale assorbe le accuse che gli contestano.
Qualche amico Avvocato, perché non aiuta questa comunità malandata e offesa, preparando l'Azione Collettiva contro Foti e la sua amministrazione, alla quale i gruppi (vero, Luca?) favorevoli, contribuiranno con l'acquisizione delle firme?
RDM
|
sabato 28 ottobre 2017
Avellino: il tempo scorre e Foti si sta affrettando con gli incarichi e gli emolumenti...!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento