Paolo Foti improvvisamente, s'accorge che la Procura non ha una grande considerazione di lui, anzi, potremmo dire, in gergo avellinese, che lo schifa:
un politico che non si fa i fatti degli altri, fatti criminali, nell'esercizio delle sue funzioni, è un criminale..!
E lui, sempre tronfio e idiota nelle sue risposte (Ottavio, non mi rompere il cazzo...al giornalista), ha risposto a D'Onofrio:
non sono in silenzio...!
Ah, no?
E dove sono le denunce, sindaco Foti, che avresti dovuto presentare in Procura, all'Ipercoop?
E così, tanto per non lasciare dubbi, il vice Procuratore, ha chiarito:
mi chiedo il perché di certe scelte, forse sono per ignavia o paura.
Ma dico, io ho fatto un concorso per diventare magistrato, nessuno ti ha detto di fare il sindaco, se poi ti metti paura..!
Il riferimenti chiari e incontrovertibili agli alloggi e ai parcheggi, che, ricordiamolo ancora, hanno visto anche il comandante Arvonio, valutato di grande livello dal campione con la fascia, appena descritto dal Procuratore, esibire il proprio cuor di leone...!
Però, dott. D'Onofrio, dobbiamo dire che forse è giusto che Foti ci rappresenti, visto che questa è la città del cazzismo più bieco.
Vincenzo D'Onofrio, Procura Avellino. |
La clientela, infatti, non è solo un'espressione limitata a un periodo o ad alcune situazioni topiche, ma una patologia pervasiva che ha compromesso da cinquant'anni a questa parte, lo sviluppo psichico dell'avellinese medio, ormai incapace di prestare attenzione agli altri e quindi alla comunità.
Rampa San Modestino, quando piove...! |
Improvvisamente, per abbandono, si è trovato a ricoprire i posti scoperti, lasciati vuoti da menti libere, incapaci di servire il padrino di turno.
E più in alto si va, e più aumenta il fetore, la battuta di Al Pacino ne Il Padrino;
personaggi da emarginare, occupano posti di prestigio che gli permettono di alienare la città:
muoia Sansone con tutti i Filistei, il motto, purché io ne tragga vantaggio.
Il ragioniere Marotta in Ztl...! |
Il segretario generale Feola, poi, è quello dei bilanci, meravigliosi a gennaio, diventati improvvisamente putridi a giugno;
e la giunta, pur di non perdere soldi e potere, continua a condividere le varie schifezze che la città sta subendo, salvo poi essere scaricata dal sindaco che come abbiamo detto, tende a difendere coraggiosamente se stesso.
Teresa Mele, nel caso parcheggi, è la colpevole, e chiunque altro, che sia Luca Cipriano o Amedeo Gabrieli:
ricordatevi che io sono e resto immacolato, onesto tre volte e con le spalle dritte, anzi, drittissime, signor Procuratore...!
RDM
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