venerdì 22 settembre 2017
Avellino: anche noi abbiamo la Pietra Nera, non ci manca niente, solo la ragione...!
Ieri mattina Sergio, ci faceva notare che il cubo tanto denigrato, ha un suo perché.
Una tradizione racconta che la Pietra Nera sia l'occhio di un Angelo che controllerà il numero dei pellegrini che effettueranno almeno una volta, il viaggio verso La Mecca, la città santa dell'Arabia Saudita dei musulmani, come lo è Gerusalemme per i cristiani.
Un'altra vuole, invece, che essa sia un meteorite capace d'assorbire i peccati umani, prendendo così, il colore che la contraddistingue.
Embè, Avellino con il suo cubo cessifero, per ora ancora bianco, si è preparata adeguatamente perché i nostri amici islamici, che hanno incominciato le loro preghiere piazzate, sulle quali ci è proibito profferire, pena l'immediata classificazione razzi-fascista, non debbano scervellarsi nel dirigere le loro genuflessioni:
la Ka'ba è là, e presto, senza essere ricoperta da drappi neri, acquisirà la colorazione agognata per il noto rispetto avellinese del patrimonio pubblico...!
Poi, per non sbagliare, ci siamo adeguati anche alla prima credenza, e abbiamo scelto il maestro Calò perché ricordasse con le sue Ali, l'Angelo col pallottoliere...!
Questa è Avellino, la città de lo famo strano, e ribellarsi, diventa un gioco al massacro dove tutti hanno ragione, guardando solo da una parte, la propria:
a me il Corso con i trenini e la ruota panoramica piace, dice qualcuno, finalmente un pò di vita, dimenticando che c'è gente all'addiaccio perché i servizi sociali e il sempre presente assente, Arvonio, latitano.
Avellino non può vivere senza Teatro, ma tante persone dopo averci lavorato ininterrottamente senza stipendio per ben ventidue mesi, alla fine è stata licenziata:
bisogna avere pazienza dice il bell'uomo in giacca blu, onesto tre volte, ma forse intendeva:
devono soffrire..!
E a Caputo e gli altri due, parte della pletora di guaritori al capezzale di un cadavere, il Carlo Gesualdo, chiede serenità, quella stessa, famosa, che ha avuto Enrico Letta da Renzi:
manco un pò di fantasia, e che cazzo..!
Insomma la città langue, ma di brutto, l'acqua pare, che mancherà davvero stavolta, i parcheggiatori restano senza un euro, i vigili stazionano al Corso, impavidi tutori del nulla e il ragioniere per sempre, Marotta (ce l'ha o no il permesso, Arvonio?), ora insiste con due auto in Ztl.
Alla faccia nostra, tiè..!
RDM
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