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lunedì 28 agosto 2017

Avellino: al Gesualdo c'é sempre chi lavora gratis, ma Foti pensa al partito...!


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In alto da sinistra: Iaverone, Foti, Preziosi, Petitto, Iannaccone, Tomasone e Feola. 

I lavoratori del Carlo Gesualdo sono venti mesi che non prendono lo stipendio, ma il sindaco, i tre moschettieri, Caputo e compagni, il segretario Feola e chissà chi altro che potrebbe dare giustizia a queste persone, hanno altre priorità, certo molto più importanti, a loro avviso!

L'
atarassia di Paolo Foti ha un non so che di diabolico o di patologico, non possiamo dirlo se non si sottopone a visita medica, ma quanto accade ormai, dal momento del suo insediamento, iniziato con l'ordinanza che proibiva ai ragazzi di giocare al pallone, una mortificazione dietro l'altra ha accompagnato gli avellinesi nel percorso da disturbati, che questo signore ci ha imposto.

Si è circondato, inoltre, di collaboratori
carta copiativa che non ci hanno dato tregua:

Tomasone, un illustre sconosciuto che ogni tanto appare per dire una stronzata, per poi smaterializzarsi immediatamente in un
pluf, fa il paio con Gambardella che ama il cibo più di ogni cosa e pertanto, a costo di penalizzare i ristoratori che pagano le tasse e soffrono la città per i suoi disservizi, si è impegnato ad acculturarci riempiendioci lo stomaco con le sue sagre paesane.

Augusto Penna, l'assessore che non trovava la sede del Comune, è ritornato ai tempi della guerra, come fece Di Nunno, imponendo d'abbandonare buste sporche e gocciolanti, di rifiuti, per strada: 


per lui un'innovazione mitica...!

Beh, Arturo Iannaccone ormai è leggenda: 


cacciato a pedate dall'Asl per truffa aggravata, è ritornato a fare l'assessore con
na facci'ecuorno  fuori dall'ordianrio.

Ovviamente il sindaco, primatista mondiale degli avvisi di garanzia, non si è preoccupato più di tanto dell'etica o del rispetto della cittadinanza: 


non si è dimesso lui, che vuoi che sia una misera truffa aggravata...?

Non vogliamo girare il coltello nella piaga, ma Teresa Mele si dovrebbe chiedere se sarebbe ancora vivo il sensatetto Angelo, che Foti cacciò dallo studio, morto il giorno della Befana al Mercatone. 


Lo ha ignorato, come ha fatto con tutti gli altri che hanno trascorso il Natale all'addiaccio: 

se avesse fatto un decimo del proprio dovere di assessore alle politiche sociali, Angelo sarebbe ancora con noi...!

Eccoci a Costantino Preziosi, l'ingegnere che
cazzea i giornalisti che gli chiedono lumi sulle sue dichiarazioni da sempre peregrine: 

un assessore inutile e pericoloso che dopo la scuola Cocchia, si ritrova anche con l'ex Scoca chiusa, a pochi giorni dall'apertura dei plessi scolastici, mentre cade dal
ciraso...!

Tutti gli altri, Maria Elena Iaverone in  testa, con i suoi bilanci barzellettieri, chiudono la schiera che compone una giunta taroccata più volte.
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Una batracomiomachia ha avvolto questa città, in cui i rospi che si scontarno con i topi, alla fine appartengono alla stessa famiglia. 

Quella degli Arvonio che non vede il camion dei giostrai di piazza della Resistenza in divieto di sosta da un mese, mentre i suoi multano le auto con una ruota fuori dalle strisce blu, con scontrino regolarmente esposto, o di un sindaco che se ne va in vacanza a Fiuggi, senza risolvere il caso ponte della Ferriera o della scuola inagibile.

Certo che il responsabile della Polizia locale e Foti sono una bella coppia. 

Dove non arriva uno a sbagliare, ecco che ci pensa l'altro, e così, cari avellinesi, state certi che lo schifo non mancherà mai: 

Comandante, ha risolto qualcosa al Cretazzo, per esempio, che continua a regalare tossine al circondario...?

Ma chi te lo dà, questo signore è un altro dei potenti che pensa di potersene fottere di chiunque e di qualunque cosa.

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Arvonio chiama Rete 4 per offendere il collega di Nola!
E così le giostre e i suoi fili volanti, prive di  spazi di fuga o di rispetto delle norme igienico sanitarie, potranno sloggiare, insalutato ospite, dopo aver fatto il pieno dei soldi irpini che si godranno altrove: 

e Arvonio?

Mah...!

RDM

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