Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

venerdì 4 agosto 2017

Avellino adora i suoi figli peggiori.



Carlo Mele ormai non ha più limiti, è da solo, dice, ad aiutare i bisognosi, ma dimentica sempre il denaro a fiumi che si becca ogni anno senza rendicontare.

Racconta il suo impegno per i poveri, di quanti ogni giorno si servono della mensa o dei posti letto: 

il banco alimentare sembra sia il frigorifero di casa sua, non la raccolta che si fa delle donazioni.

Vorrei vedere che chiudesse la Caritas, signor Mele, e poi lei che farebbe? 

Come impiegherebbe le sue giornate senza le interviste o quei viaggetti all'estero gratis qui e là, e ci fermiamo qui, dato che non ha avuto mai la compiacenza morale e etica, di spiegare con fatture alla mano, l'utilizzo dei fondi che ogni anno il Comune, la Provincia, privati e Enti in genere, escludendo il Vaticano che ha la manina corta notoriamente, le rilasciano graziosamente.

La smetta, signor Mele, forse la Procura ha difficoltà nel chiederle conto, ma potrebbe anche svegliarsi una mattina, e venire ad asciugarle le lacrime...!
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto
La "fantastica" Piazza Libertà e i "meravigliosi" avellinesi....!

In questa città tanti vivono da sapròfiti;

associazioni, gruppi, fondazioni, nascono in funzione dei contributi che mendicano dagli enti pubblici.

Don Emilio Carbone, altra eminenza grigia, si è inventato il palio della botte, e ogni anno esige, anche con modi decisi e minacciosi, che non ci siano ritardi nell'elargizione: 

come dimenticare la prima cazziata ex abrupto che dedicò al povero Paolo Foti appena eletto.

Il cuor di leone di Palazzo di Città, evidentemente non sapeva ancora quali fossero i santuari da ossequiare, ma messo al corrente, immediatamente ossequiò il prelato che già aveva detto peste e corna sui media: 

un sant'uomo...!

Quindi lasciamo perdere il verde e lo schifo di Irpinia Ambiente, sorvoliamo sui controlli alle partecipate che poi ci presentano buchi milionari, o sulle ragioni sotterranee che ci impongono la tortura delle giostre ogni anno in una piazza incapiente, chi comanda ha deciso: 


la città sprofondi pure, ma gli amici vanno sostenuti...!


Faustino, è un randagio tratto dalla strada da IL Rifugio di Camilla:

una volontaria, Federica, a proprie spese, ha voluto fargli provare la gioia della libertà, la felicità di avere una famiglia, e l'ha portato con sè al mare!

Il Rifugio non deve contabilizzare il denaro, il lavoro e il sudore che impegna, non fa parte della schiera degli amici, non ha cappelli da esibire, e non chiuderà, signor Mele, perché, se lo faccia spiegare, l'amore non ha gabbie che lo contengano.

Intanto il sindaco è in vacanza e il comandante della Polizia Municipale, pure: 

ah, certo, bisogna staccare la spina, la frasetta idiota in bocca a chiunque, però il Direttore Generale della città ospedaliera, la vede diversamente..!

Angelo Percopo crede che il suo sia un ruolo importante, e che il Moscati non possa rimanere senza guida. 

I malati, gli operatori o i dipendenti, non capirebbero se fossero lasciati soli dinanzi a una qualsiasi emergenza, per un tuffo al mare o un passeggiata in montagna.

RDM

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