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giovedì 20 luglio 2017

Avellino: via Trinità la pulisce Casa Pound, cioè i cittadini: e Paolo Foti perché non se ne va al mare con Liliana?



Nelle mani della più assurda pletora di incapaci, questa provincia si distingue in tutt'Italia per aver riconfermato alla presidenza del Consorzio Idrico dell'Alto Calore una persona sotto inchiesta e che ha portato al fallimento l'azienda con un buco insanabile di centotrenta milioni di euro..!

Solo fandonie a discolpa: 

la pompa a Cassano da sostituire, la dispersione per le falle nella rete, la carenza d'acqua!

Il tutto per un miliardo di euro: 

qualcuno guardi bene da qualche parte, forse potrebbe trovarli..!

Tutti, nessuno escluso, hanno fatto la propria parte per svendersi quel che restava dell'Irpinia ancora sana, che produceva economia e tranquillità.

De Mita ha provveduto a scambiare la nostra acqua con la Puglia per faccende sue elettorali, i sindaci irpini che gli tengono ancora il sacco, con la volgare rielezione di Lello De Stefano, meritano senza esclusione di alcuno, la galera, insieme ai propri elettori che ancora non gli chiedono conto delle bestialità che hanno asseverato da sempre.

Continuiamo a girare intorno per scoprire il colpevole, mentre ce l'abbiamo sottomano.

Siamo noi!

Non lo vediamo perché siamo autoassolutori da sempre: 

gli abbruciamenti, la piscina, il Teatro, i parcheggi, la sporcizia della città, il verde, le soste sui marciapiedi, la distruzione delle giostrine, la Polizia Municipale, non c'entra, il sindaco, manco a pensarlo, la giunta, mah...!

Il bilancio, il consuntivo che l'assessore Maria Elena Iaverone continua a proporre, mentre glielo rigettano, sembra una pratica diabolica che alla fine possa ipnotizzare il consiglio che, sfinito, lo approvi.

Ovviamente sarà la Waterloo di quest'amministrazione, in tanti andranno sotto inchiesta e Paolo Foti sarà rincorso dalla Procura e dai suoi incubi, e quanti!

La volgarità delle volgarità, questo personaggio assurdo, nato dalla penna di qualche tragediografo non necessariamente dell'antica Grecia, ha dipinto con i tristi colori della meschinità, una città che non conoscevamo, tutta all'insegna della sua natura misera di povero nessuno, innalzato agli onori del potere.

Il cannibalismo di cui si duole il primo cittadino, l'ha effettuato lui, negandoci ogni giustizia e qualsiasi servizio.

Gli escrementi imbustati e appesi, a Rampa San Modestino, sono sempre lì (sarà un mese?), comandante Michele Arvonio, come le auto sui marciapiedi della città e anche davanti al comando della Pm che indegnamente, occupa il Convento di San Generoso che rispondeva all'Ordine Agostiniano o degli Eremiti di Sant'Agostino. 

 
Il quale Sant'Agostino, Arvonio, diceva che gli uomini danno valore a ciò che non ne ha, e dimenticano le cose importanti!

Gigetto Marzullo docet: 

...si dia una risposta...!

RDM

 

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