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mercoledì 19 luglio 2017

Avellino: Foti trema, ma conta sulla dabbenaggine dei consiglieri...!




E subiamo silenti, tutti i trucchi per far fuori il vincitore del bando parcheggi, senza battere ciglio, perché ci hanno abituato da piccoli a strisciare.

I ritardi, gli annullamenti, il comandante Arvonio che lascia la 
commissione per una presunta telefonata minatoria, che 
comunque non poteva e nè doveva influenzare, e improvvisamente,
Feola scopre che la documentazione non fosse in regola: 

mistificazioni a ripetizioni per fare cosa, signor Paolo Foti?

Ormai ci attendiamo tutto da un sindaco senza pudore che si dimette ad horas, da una persona scurrile che apostrofa con parole sconce questo e quello.

Quali scuse, signor uomo che prevale sul sindaco, purtroppo rustica progenie semper villana fuit, e chi abbia pensato per un attimo, che il cappello in testa l'avesse tramutato in generale, noto detto locale, si è sbagliato.

Resta quel nano che conoscevamo, seduto davanti alla porta del barbiere a spettegolare.

Pare che finalmente anche il consiglio comunale si sia accorto che Dino Preziosi sia l'unico che abbia fatto i compiti, non si capisce, invece, che cosa appassioni gli altri consiglieri che avrebbero dovuto far proprie le pregiudiziali dell'avvocato capogruppo sul bilancio.

Ieri Giacobbe e Cucciniello, abbandonando l'aula, avevano tentato il colpo di far abbassare il quorum e quindi trovare le ignare vittime sacrificali perché si approvasse il documento che secondo Preziosi, sia pieno di falle.

Il problema per Giacobbe e quelli come lui, signori, non è il bilancio e la sua valenza, se siano vere o semplici illazioni, le note del Dino per tutti, ma la sua mera approvazione che permetta la permanenza dei finti amministratori, sugli scranni tristi e mortificanti del Consiglio.

Purtroppo per Giacobbe e il sindaco con i suoi assessori inutili ma ansimanti, in questo periodo di passione, questa volta si rischia seriamente che l'amministrazione cada: 

tra dissidenti di maggioranza e l'opposizione, ci sono i numeri perché il bilancio consuntivo, cioè quanto speso e incassato nell'ultimo esercizio 2016, venga rigettato nelle mani inadatte di Maria Elena Iaverone.

RDM


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