Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

martedì 18 luglio 2017

Avellino da terra baciata dalla natura a inferno amministrativo...!

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Abbiamo sofferto, lottato, ricostruito, 
ma non abbiamo riso per gli affari che 
ci sarebbero stati, ognuno di noi aveva 
le bruciature sulla propria pelle di una 
tragedia immane, difficile 
da raccontare.

Una conca accoglie il territorio 
avellinese, e il massiccio Montevergine 
che controlla Mercogliano e i
paesini che scalano le sue pendici, 
sovrasta l'Esca di Monteforte e il 
Faliesi 
che abbraccia Contrada.

Una terra meravigliosa che 
amministratori incapaci e molto 
spesso vili  approfittatori della cosa 
pubblica, si trovano fra le mani, pronti 
a deturparla ignominiosamente.

Nessuno rivolge il pensiero a quanto 
ha patito questa terra, nessuno 
ricorda il dono che ognuno di noi 
possiede indegnamente.

Ci avviciniamo a grandi passi alla 
prossima  consultazione elettorale e 
anche questa volta ci
confronteremo con un film già visto e 
rivisto, la cui pellicola piena di 
bruciature per una reiterazione volgare
che nessuno è mai riuscito a 
revisionare, ci racconterà ancora una 
volta del nostro servilismo.

Incapaci di discernere il giusto da ciò 
che è sbagliato, voteremo chi ci farà sperare 

di guadagnare qualcosa  per la famiglia o per noi 
stessi, mai un pensiero per gli altri, per 
quelli che abbiamo frequentato nelle 
serate fra amici: 

contiamo solo e solo 
noi, al diavolo l'amico, tanto mangia a 
casa sua e non ha niente da offrire...!
Assisteremo a uno spreco di 
promesse tra programmi e favori, tutti 
inattesi, ovviamente, ma la regola è 
quella, altrimenti  la scena atripaldese
non avrebbe avuto motivo d'esistere.

Un coacervo di sigle e partitini ormai alla
canna del gas, che hanno carpito il buon
senso dei paesani:  

furbastri che  pagheranno 
 la propria dabbenaggine, ma c'era De Mita, volete mettere?
Saranno lì, sui manifesti, più o 
meno estesi, quasi tutti gli uscenti, 
magari con nuove  entrate, perché 
si sa, ognuno pensa d'aver bene 
operato, dimenticando che fossero le 
proprie tasche quelle rimpinguate, non
di certo, della comunità.

Giancarlo Giordano e Dino Preziosi, 
fra i primi, seguiti a ruota da Festa e 
Petitto, e poi qualche solito conosciuto tra 
Rosato, D'Agostino, o D'Ercole: 

un magheggio demitiano e non, non  
mancherà di sicuro, è la nemesi!
Secondo voi chi potrebbe rientrare fra 
i papabili, se non chi ha più colpi da 
esplodere?

E quali  possano essere, se non regalie e 
vecchi inciuci che Paolo Foti ha operato 
con la sicumera del disperato, 
fottendosene del buon gusto che 
perfino il suo ex capogruppo, Ida Grella, gli 
ha contestato?
Siamo messi proprio bene, nessuno, ci 
pare, abbia il pedigree giusto per 
verginità o cose fatte.

Se ci sono state urla o disappunto 
durante le sedute consiliari di questi 
quattro anni e mezzo, niente è stato 
realizzato, gli incarichi che Foti dedicava 
a chi meglio credeva, hanno continuato 
a proliferare, e i conti del Gesualdo o 
dell'Acs sono usciti grazie al dirigente, la dott.sa
Carmela Cortese, che siamo sicuri, non si 
candiderà.
Nessuno si è indignato per Arturo 
Iannaccone che da indagato e cacciato 
dall'Asl, ha riassunto il ruolo di 
assessore: 

che il sindaco, garante  della legalità, 
asseveri uno scempio istituzionale, è 
pacifico, conoscendo il soggetto 
solidalmente plurindagato, ma i 
consiglieri? 

Ognuno di loro, non avrebbe dovuto 
fare le barricate...?

Beh, questa è la risposta a quanto il 
futuro ci riservi.

Ha scritto il mio amico Bariletti: 
le pecore temono il lupo, ma è il pastore a portarle al macello, e il 
pastore, signori, siamo noi...!

RDM




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