Antonio Dello Iaco è un ragazzo di quattordici anni che vuole bene alla sua città.
Non è preso particolarmente dalla play station o dalla discoteca, lui ha una passione più grande;
tutto quanto rappresenti la sua vita e quella della sua famiglia, gli amici, i luoghi, ogni vicolo, e i platani, quella galleria naturale che accoglie chiunque raggiunga Avellino.
Le vie o le sue antichità sono importanti per il giovane Antonio, così come le altre peculiarità avellinesi per le quali un'imprenditoria illuminata si è battuta.
Hanno ricostruito Avellino dopo la distruzione bellica, determinandone quella bellezza di unicità che l'ha contraddistinta negli anni.
Avellino era il Viale dei Platani o dei Pioppi com'era intitolato prima, già dal 1600, quando incominciava da Torrette di Mercogliano per terminare in Piazza Libertà, che era una bellissima Agorà, con la vegetazione distribuita razionalmente e le sue panchine.
Piazza Libertà, ieri...!
Riusciva in quell'intento aggregativo di cui parlava l'incredibile assessore Preziosi, orgoglioso di una Piazza immonda e offensiva qual è quella che dopo ritardi su ritardi, pare abbia consegnato al capoluogo.
Piazza Libertà, oggi...!
Ma più di ogni cosa, è il meraviglioso percorso per il centro città, incastonato nel fogliame verde intenso dei platani, che ha colpito profondamente l'immaginario di Antonio, e la sensibilità di un ragazzo speciale, in sintonia con la bellezza e l'amore per la sua terra, l'ha spinto a preparare una difficile sottoscrizione per riqualificare i platani ormai malati forse irrimediabilmente.Solo trentacinquemila euro basterebbero a ripiantarne, e l'assessore Penna e qualche altro politicante, hanno voluto plaudire all'iniziativa che sarebbe dovuta essere la propria.
Invece come il sindaco Foti che si rammarica di non aver incamerato il denaro dell'area vasta, l'ultima scelleratezza della politica che farà morti e feriti, prima della sua dipartita amministrativa, questi signori sfruttano la grazia interiore di un ragazzo capace di insegnare agli uomini.
Peccato che adulti non ce ne siano tra chi ci governa, e dopo aver conosciuto lo spirito di Antonio, ci riesce anche difficile paragonarli ai giovani che restano soggiogati dall'inesperienza.
Firmiamo la petizione di Antonio, che da ragazzo ha pensato anche per noi adulti...!
Lascerà una città senza debiti, ci racconta il giullare municipale, ma due secondi dopo ci ricorda che chi lo sostituirà troverà pochi
debiti (!):
un delirio che subiamo da quattro anni e mezzo, senza che nessuno, Prefetto, Procura o qualche miracolo, ci salvi.
I debiti del Gesualdo, dell'Acs, del Centro per l'Autismo e del tunnel, se li porterà sulla coscienza, insieme alla devastazione del territorio senza ritegno.
Ha lasciato, inoltre, che tre moschettieri inesperti, Caputo, Maietta e Iandiorio, offerte politiche in saldo, prendano in mano i problemi di un ente da sempre sfregiato dal connubio, chissà se criminale, tra il Teatro Pubblico Campano, che pare di nuovo in sella, e Luca Cipriano, il fantastico.
Però, Paolo Foti non ha rimpianti:
avrebbe voluto distruggere un pò di più, forse, e non gli resta il tempo, mannaggia...!
In fondo alla pagina cliccate sulla foto del Viale Platani e potrete firmare la petizione, grazie!
RDM
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