A volte qualcuno potrebbe pensare che scriviamo troppo
duramente degli eventi del territorio, ma evidentemente o ha un animo
superficiale o come spesso capita agli avellinesi, a un palmo dalla mia schiena,
ognuno faccia quel che vuole.
A parte l’eufemismo nella citazione, crediamo che nonostante
ci differenziamo da ogni media per la chiarezza incontrovertibile delle descrizioni,
nulla cambi, anzi che le istituzioni dimostrino la propria forza con la
strafottenza dell’indifferenza.
Il potere esiste quando qualsiasi controcanto si cancelli magicamente, come si fa in alcune auto di classe con dei generatori di onda che
annullino quelle fastidiose sovrapponendosi.
E allora Lello de Stefano, un miracolato demitiano, continua
la propria opera delittuosa nonostante le indagini della Procura, riempendo di
chiacchiere l’utenza mai paga di assorbire puttanate.
A Cassano, abbiamo visto che l’acqua c’è e abbonda, mentre
il presidente dell’Alto Calore bravo a
comprare telefonini, non aggiusta le pompe che dovrebbero addurre il liquido
vitale alle utenze.
Anzi, così per non farci mancare nulla, in località Picarelli, una delle trentuno
frazioni cittadine, hanno miscelato acqua e gasolio, tentando un avvelenamento
coatto.
Il mio amico Luca, persona sensibile e attenta alla città
che ama, ci ha comunicato:
eccoci qua, cala il
silenzio su Via Valle Santa Caterina.
E’ stato solo il
fatto del giorno, per gli altri.
Nelle nostre acque
scorre un elevata concentrazione di idrocarburi.
Si sente l’odore di
nafta per tutta la casa, che ci resta da fare?
Quando potremo lavare
o cucinare, attendere alle faccende del quotidiano, e bere la nostra preziosissima
acqua?
Importa
tutto questo?
Certo
che no, Paolo Foti si è esibito per la quarta o quinta o infinita volta, ormai
che importanza ha, nelle sue sceneggiate alle quali nessuno ha creduto per un
solo attimo.
La
moglie eccola, che ci fa il pelo sui social perché non lo abbiamo capito.
Però
beviamo acqua e nafta se c’è, altrimenti manco quella;
e
intanto ci sono gli abbruciamenti al
Cretazzo, che potrebbero tradursi in una
tragedia immane oltre a quella perpetrata ogni giorno alle spese di altri
avellinesi stanchi e avviliti per la sordità della Polizia Municipale, del
sindaco e delle istituzioni.
Non
c’è speranza, nessuno che sia il Prefetto o la Procura riesce dove la mollezza
e la vergogna di un sindaco, hanno minato perfettamente ogni barlume di
resistenza.
La
denuncia continua e ripetitiva, e ogni azione di rivalsa forse, potrebbero restituire una voglia di
credere che al momento, non pare esista.
RDM
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