I fratelli Capone, che siamo noi...!
Eccoci qua, il topolino è stato partorito, e la montagna non ha potuto in alcun modo non ottemperare agli ordini di partito:
la famiglia Caputo, che siamo noi, al Gesualdo e al Corso Vittorio Emanuele...!
Se il Felice Caputo che ha ricevuto le chiavi della città per organizzare la tre giorni musicale è il figlio di Antonio, che Foti ha voluto potentemente al cda del Gesualdo, alla faccia delle pregiudiziali di Dino Preziosi e della denuncia alla Procura di Giancarlo Giordano, vorremmo conoscere quale sia la contropartita per questo sindaco sempre più offensivo.
Senza un costrutto e un progetto, si affida al figlio di Antonio Caputo, che da ex militare della Finanza avrebbe dovuto conservare un minimo di ritegno, la gestione sconclusionata di un festival senza senso che non lascerà nulla se non l'ennesimo strafottente e volgare spreco economico, mentre non si puliscono e irrorano le aiuole, e la sporcizia regna sovrana.
Siamo i vassalli o i valvassori, ma no, i servi della gleba di un feudo detenuto arrogantemente da qualche capobastone negli ultimi cinquant'anni, e senza pudore con la protervia del Marchese del Grillo, ci impongono scelte che fanno a pugni con qualsiasi regola del buon gusto e in perenne conflitto d'interessi.
Ormai la scelta parentale e amicale non ha fine, e il sindaco Foti, se da una parte si scusa pubblicamente per i suoi errori, dall'altra li conferma puntualmente, quasi fosse affetto da una malattia psicotica di cui non se ne conosca l'entità.
Beh, cari avellinesi, se dovesse servire casa vostra a qualche amico degli amici, preparatevi a metterla a disposizione, perché Paolo Foti, a questo punto, non ci metterebbe niente a fare un'ordinanza ad hoc in caso di necessità.
Dopo Matteo Renzi con le mani sul Paese, c'é il nostro Paolone, con le mani sulla città, come quei film anni '70 che andavano per la maggiore.
Il comandante Arvonio, da parte sua, è entrato immediatamente nell'ordine di idee, e come notiamo ogni giorno, ci sbatte in faccia la sua strafottenza davanti a ogni problema che segnaliamo.
Marotta, comandante, è sempre lì, mentre lei dov'é?
Ah, già, lei starà controllando i passi carrai inesistenti o scaduti, o Piazza Kennedy perché sia sicura, o ancora le auto parcheggiate sui marciapiedi o sui dossi.
Qualcuno ricorderà quella barzelletta di Pierino che diceva:
parla, parla, tanto sempre...!
RDM
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