Giornale d'informazione e commento di quanto accada sul territorio avellinese.

sabato 24 giugno 2017

Avellino: il governatore regionale ha puntato bene sul Moscati...?

 
                                                                                Foto Peppino Saccone

Avellino è una città allo sbando ormai: 

Teatro, Acs, patrimonio, incarichi parentali e bilanci, hanno creato una ferita difficile da rimarginare, e vedere una struttura come il Moscati languire ci trascina nello sconforto.

Non tutti però hanno di questi interessi, salvo piangere quando il fatto li riguardi personalmente; 

gli avellinesi si incazzano solo se hanno un parente da ospedalizzare e trovino difficoltà nel ricovero al pronto soccorso o perché manchino i posti letto.

Al momento, per esempio, conta la Sidigas che ha voluto donare qualche milionata a Taccone per l'Us Avellino, ma chi gestisca la Città Ospedaliera cercando di aiutare la gente bisognosa e gli stessi operatori del settore, conta poco.

E' De Cesare l'eroe che sfrutta gli utenti tanto da riuscire a regalare due milioni senza battere ciglio, fottendosene della povera gente che muore in casa per il freddo dopo che gli è stata chiusa l'erogazione del gas da riscaldamento!

Capire perché il direttore De Simone minacci le dimissioni che da buon avellinese, Foti docet,  si guarda bene dal presentare, in mancanza di posti letto per la Terapia del Dolore, sarebbe un bell'esercizio che eviterebbe di dire sciocchezze o manifestare con gli striscioni.

Ma gli abitanti del capoluogo restano fondamentalmente solo una banda di tifosi.

Loro vanno allo stadio quando tutto va bene, abbandonano, se l'Avellino perde, e nel caso di specie non s'informano, come d'altronde lo stesso De Simone.

Forse in cattiva fede, finge d'aver dimenticato che la squadra del dolore debba muoversi alla bisogna nei vari reparti, quelli veri, che sì, hanno diritto al posto letto.

La grande sfida, pertanto, proposta dal governatore De Luca, è quella di generare strutture compensative complementari, come per legge d'altronde,  che con un costo ridotto a 1/4 rispetto a quanto spenderebbe l'ospedale, possano prendere in carico quei pazienti che hanno bisogno di terapie praticabili esternamente, liberando così i famosi posti letto sia al pronto soccorso che nei reparti.

Una strategia logica ma che nessuno attua perché il denaro pubblico, si sa, non pesa;

ma lo sceriffo salernitano, che parla sempre di politica politicante, forse darà seguito con i fatti a questo risparmio intelligente.

Permetterà, inoltre,  al Dg Percopo di ottimizzare con modica spesa, l'idiota dislocazione tutta avellinese, della sale operatorie rispetto ai reparti di riferimento, così, tanto per non far passare qualche malato infettivo o privo di difese immunitarie, per i piani tra la gente che arrivi dall'esterno.

RDM

Nessun commento:

Posta un commento