sabato 17 giugno 2017
Avellino, abbandonata e truffata, mentre i sindaci fanno spallucce!
Il sindaco Pino Galasso fece quel bell'affare della piscina comunale con la famiglia Cesaro, famosa per quel Giggino 'a purpetta, oggi in galera insieme al fratello, ex presidente della Provincia di Napoli, di cui se ne raccontavano di cotte e di crude.
Ma il Pinuccio per tutti, non pareva preoccupato, anzi l'affare era un fiore all'occhiello che un Comune eternamente in difficoltà, non si sarebbe mai potuto permettere.
Diceva un imprenditore serio e capace di questa provincia, i migliori affari sono quelli che non si fanno, intendendo che questi vanno pesati alla distanza che potrebbe portare guai, tanti da annullare ogni beneficio.
I nostri rappresentanti seduti sullo scranno più alto del Consiglio comunale, votati con estrema convinzione da una cittadinanza orba e corrotta nello spirito, ce li hanno sempre graziosamente donati i castellani dell'Alta Irpinia, che nei momenti di difficoltà, si sono puntulamente eclissati senza mai risponderne.
Anzi, vedi il caso Dino Preziosi, quando incidentalmente, hanno indovinato a scegliere, li hanno esautorati per paura che per la loro abilità professionale, crescessero troppo, offuscandoli...!
E hanno avuto sempre ragione.
Evidentemente potrebbero scrivere enciclopedie di psicanalisi sulla mente irpina:
qualcuno vi dirà che Galasso sia stato un grande sindaco e forse anche di Foti, fra qualche anno, cambieranno idea.
Certo è bello cambiare idea,
scurdámmoce 'o ppassato, simmo'e Napule paisá!
Intanto ci fregano, e questi signori pieni di sè, che magari mandano a quel paese chi gli chieda spiegazioni, sono i veri responsabili.
Se tanto ci dà tanto, dovrebbero chiarire alla loro coscienza e alla magistratura, perchè non abbiano fatto il proprio lavoro.
Il Campo di calcio Lombardi, il Teatro, il Casino del Principe, l'ex asilo Patria e Lavoro, il Campo Coni e tanti altri beni comunali e quindi nostri, dimenticati artatamente o no.
Taccone ci deve ottocentomila euro e altrettanti Cesaro garantito da una fidejussione comunale con il Credito Sportivo:
queste cifre si raggiungono solo se il controllore è corrotto o incapace, nell'uno e nell'altro caso, responsabile...!
E allora, ci chiediamo se non ne debbano rispondere personalmente, con i propri beni, dopo aver chiesto scusa a tutti noi, i sindaci...!
Un'azione collettiva, di classe, per intenderci, potrebbe essere un segnale anche per i tanti nuovi amministratori che in pectore, e spesso non si capisce il perché, si sentano di essere capaci di amministrare, anzi di fare sfracelli...!
Ovviamente, salvando la pace di qualcuno, questi sono solo dei banditi che cercano un facile bottino, e nella maggior parte dei casi, di amministrazione non ne capiscono nulla se non nella parte inerente alla malversazione.
Beh, se qualche avvocato incazzato, volesse studiarsi la faccenda, potremmo incominciare a prendere le firme e intraprendere il giudizio.
RDM
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