Un Avellino disastrato, che si ciba dei suoi stessi resti ormai in avanzata decomposizione, e un'amministrazione saprofaga, con l'acqua alla gola, annaspa scompostamente tentando di darsi quel tono che non ha mai avuto.
Il sindaco plurindagato continua la sua inutile e anche fastidiosa passerella, solo per non perdere stipendio e possibilità di favorire questo e quello.
Il rilascio di licenze a costruire la dice lunga sugli impegni di Paolo Foti, mentre pagare debiti conclamati, quali stipendi arretrati o spese per sentenze passate in giudicato, non se ne parla.
Tutto quanto è lesivo per la città, avviene puntualmente, quasi fosse una nemesi, la pulizia, la manutenzione e il sociale, invece, possono aspettare.
Loro ci hanno abituati al futuribile della grandiosità dei proponimenti, e solo a quello.
Però la distruzione degli alberi procede alla grande, così le vessazione ai proprietari dei cani o la spazzatura che deborda dai cassonetti sulla strada o nell'incolto verde alle loro spalle, o, ancora, le cartelle false.
Rampa San Modestino, come dimenticarsene:
abbiamo già scritto di domenica scorsa, Pasqua, per i tombini esplosi e il solito, lurido (si parla di fogne) e mortificante allagamento.
Un'aberrazione che coinvolge qualsiasi azione di questa giunta e del sindaco.
Le ordinanze vengono annullate dal Tar e il piano di zona avellinese, commissariato, nonostante il ruolo di capofila, a causa di un assessore, Teresa Mele, ormai nota per la sua palese inadeguatezza.
Le bugie di Tomasone e di Penna, il reintegro di Arturo Iannaccone indagato per truffa allo Stato e forse licenziato dall'Asl, qualche ulteriore esempio.
Poi, ecco che vediamo Lello De Stefano intestardirsi nel continuare la sua triste esperienza all'Alto Calore.
Un debito di 127 milioni e le accuse di peculato e truffa, non bastano a farlo lasciare;
un arrogante incapace, nella migliore ipotesi, che infoltisce le fila dei mediocri che ci ammorbano aria e esistenza:
Valentina Paris, un Carneade dei giorni nostri, filosofeggia non da scettica come il cirenaico, ma con quella sicumera degli stupidi, diventati generali dopo aver indossato un cappello, ci spiega che quello che hanno determinato loro stessi, sia tutto da rifare...!
Ah, sì..?
E quindi, signora Paris, lei è dell'idea che chi generi il problema, poi sia capace di risolverlo...?
Bene, è proprio degna di essere renziana: finché non ci libereremo di simili zavorre, questo territorio sarà destinato a scomparire.
RDM
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