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martedì 18 aprile 2017

Avellino: la storia continua: fare terra bruciata e avvelenare i pozzi. Grazie Paolo...!


Angelo D'Agostino, l'ormai noto 
costruttore / politico, amico stretto di Paolo Foti, ha ricevuto senza colpo ferire, una nuova licenza edilizia, per distruggere un noccioleto che forniva ossigeno in via De Gasperi, lo stradone del campo sportivo Lombardi, e realizzare altri mostri in cemento armato.

Un fortunato?

Chi lo sa, certo che se fosse stato femmina, avremmo pensato male di un signore  che pur non avendo un solo consigliere, non manca mai di farsi riconoscere un assessore.

Forse è un caso unico nella storia repubblicana, ma l'Avellino fotiana, si sa, sarà studiata in ogni scuola di formazione politica, anche perché di politica, non ha che il vocabolo.

Quale sia la necessità, sindaco, non la conosciamo, mentre si era detto nella tua giunta di inaffidabili assessori, oltre che incapaci, che lo spirito sarebbe stato quello del recupero edilizio dell'esistente, rendendo più bella e sicura la città.

Gli alberi capitozzati, una tragedia iniziata con l'abbattimento di nonno cedro che da oltre cinquant'anni contraddistingueva la piazza per antonomasia, il verde distrutto in ogni sua clorofilla, oltre alle buche che si aprono ad horas, le tue peculiarità.


La domenica di Pasqua, infatti, mentre il sindaco si crogiolava chissà dove fuori porta, una buca profonda e una lesione stradale, pericolose, forse più delle tante altre a cui quest'amministrazione oramai ci ha diabolicamente abituati, si sono aperte; 

e dove, se non in Rampa San Modestino, la via più penalizzata di Avellino.

Sono anni che gli allagamenti e una pavimentazione inesistente, distruggono il sistema nervoso e la pazienza degli abitanti del quartiere, ma Paolo Foti, alla stregua del suo predecessore piccoletto, se ne fotte altamente:

forse nella zona non esiste un elettorato degno, che possa godere del rispetto di questo sindaco indefinibile.


I vigili urbani con due auto hanno delimitato quest'ennesimo trionfo della vergogna, signor Paolo Foti; 

ringraziali, illustre super indagato, ti hanno evitato un ulteriore allungamento del medagliere.

RDM

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