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venerdì 17 marzo 2017

Avellino: la saga dei mostri...

vomitare: Un uomo del fumetto di dolore mentre vomita. Vettoriali
Sapevamo che il lessico di Paolo Foti fosse scurrile per notizie interne alla giunta e al Consiglio comunale, ma ascoltarlo in diretta, con la sicumera e l’arroganza del dittatorello  coreano, ci ha fatto ribollire il sangue.

Una signora urlava la sua disperazione, un altro utente ad alta voce inveiva contro questa amministrazione sorda e criminale, e lui, l'uomo tutto d'un pezzo...di volgarità, passava svelto a pochi metri, fingendo di non sentire, di non sapere: 

come i vigili che non accorsero a salvare i poveri dirigenti veronesi, perché distratti. 

E noi che pensavamo si fosse scandalizzato per l'uscita peregrina di Arvonio  su Rete 4, che ci ha trascinati nel ridicolo insieme a lui.

Ormai la misura è colma;

perfino il suo mentore, l’ex senatore Mancino, seppure in netto ritardo, ha capito l’errore di aver tolto Paolo Foti dalla seggiola sul marciapiede davanti al barbiere Martino in via delle Oblate, per promuoverlo improvvisamente, da squallido cameriere della politica, a primo cittadino. 

Beh, certo, non è che Nicola Mancino sia mai stato, nonostante gli incarichi, un fulmine di guerra, ma cadere tanto in basso pur d’avere certezza di supremazia sulla coscienza dell’individuo, ignorando la sua storia, è stata proprio una mossa sconsiderata. 

E se all’ex vice del Csm, il re della parolaccia ha creato solo qualche disagio nel partito, a noi ha distrutto la città, sporcandola in ogni senso e creando dei danni patrimoniali di cui certo, non avevamo bisogno, che evidentemente, né Nicola Mancino, Enzo De Luca e lo stesso cafone da marciapiede, risarciranno mai. 

Oggi, alle ore 18.
Intanto mentre Paolo Foti sorride nella foto con la controfigura di Renzi giunta dal cielo (miracolo!), che non ha avuto tempo per i poveri e né abbiamo capito che sia venuto a fare, se non campagna elettorale per il suo Pd alla canna del gas, gli alberi vengono distrutti, uno a uno.

Apettando la Procura, crediamo che Avellino godrà di una felice estate assolata priva di riparo, e purtroppo scevra da ogni bellezza arborea, senza che nessuno ne risponda.

RDM


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