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sabato 2 luglio 2016

Avellino, sull'esempio di Paolo Foti, viene deturpata da tutti...

Bar Vincent al Corso V. Emanuele
Un nuovo Bar al Corso, attaccato quasi al Bar Vincent
Il sindaco, lo sappiamo, è impegnato per cose sue al partito o in qualche caminetto per convincere questo o quel consigliere a dargli ancora fiducia.

La città, i problemi, come denunciamo da anni, non lo appassionano, e anzi, quasi per schiattimma, dicono a Napoli, per sfregio se ne impipa ancor di più, proprio per far pesare il potere, al di sopra delle miserie di chi ha bisogno.

Bravo Paolo, sei proprio un grande, ti ricorderemo così, e quando ci incontreremo per strada, finalmente fuori dalle scatole, non avrai diritto neanche ad uno sguardo di rimprovero, tu non meriti manco quello, solo indifferenza.

Intanto anche i commercianti si fanno beffa del capoluogo, ignorando come il famoso elettrauto, regole, leggi e rispetto per i cittadini.

www.orsettodigimmi.blogspot.it

Come si evince dalle foto, l'area del bar Vincent, utilizzata a protezione dei tavoli esterni, è stata per così dire, abbellita, con un incerottamento volgare e osceno di erba e fiori di plastica, nella miglior tradizione del simmo juti e simmo venuti a Montevergine.

Nessun agente della Polizia Municipale, comandante Arvonio, ha notato il particolare?

Nessuno di questi signori, perennemente di pattuglia per il Corso V. Emanuele, si accorge mai di nulla;

eppure ci sono stazioni mobili, auto che vanno avanti e indietro, motociclisti in assetto da guerra, pattuglie a piedi: un'organizzazione di controllo che fa invidia all'aeroporto di Fiumicino.

Sfugge quasi tutto (ma che mestiere pensano di fare?): il tombino rialzato che ha fatto cadere il ciclista, quell'altro che correva su e giù finché non ha travolto un bimbo di due anni, i bar senza pedana obbligatoria per i tavoli esterni, e il danneggiamento di un bene pubblico oltre all'immagine e al buon gusto degli avellinesi.

In dieci metri lineari, quattro bar: Le Felvè nella traversa di via F. Iannaccone, Vincent, questo nuovo a fianco e un altro nel portone della diagnostica, di fronte...!

Certo, il Comune non poteva rifiutare le autorizzazioni, ma se avesse preparato una linea attuativa, pubblicizzata, della distribuzione delle attività, per evitare concentrazioni stupide, e fornire meglio i servizi, avrebbe potuto dissuadère servendosi di  argomentazioni intelligenti.

Ma figuriamoci, l'amministrazione di Paolo Foti, quello dalla schiena dritta..., presa dalle sue inutili faccende, se avrebbe mai potuto essere tanto previdente e attenta allo sviluppo del territorio.

Beh, in attesa che qualcuno si svegli, e incominci a fare quello per cui incassa lo stipendio che gli paghiamo ogni mese, così, senza attendersi che gliene siamo pure grati, godiamoci quest'ennesimo sfregio, tanto, ormai, siamo abituati.

RDM




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