Il deputato del M5S, Carlo Sibilia, è andato in udienza da Carlo Mele, il direttore della Caritas avellinese.
Il povero parlamentare, nonostante sia nostro conterraneo, forse non si è mai interessato dell'argomento accoglienza e sussistenza poveri di questa città di servi.
La Caritas, amico Sibilia, è un'organizzazione ormai monitorata dalle Procure italiane;
antesignana delle cooperative romane di cui conosciamo i fini e le situazioni giudiziarie, salvando la pace di qualcuno, si è contraddistinta per le quantità di denaro gestite in modo allegro, eufemisticamente parlando.
I casi di Albenga con i fatti di malversazione, appropriazione indebita e truffa aggravata, o quelli più gravi di violenza sessuale che hanno coinvolto l'ex direttore della Caritas, don Sergio Librizzi a Trapani, fanno testo.
Per non parlare delle inchieste romane sui frati minori Francescani e l'Hotel Il Cantico (!), lo scandalo di San Giovanni Rotondo, o i Frati Minori di Assisi in bancarotta.
E che dire delle associazioni clericali di accoglienza in occasione del Giubileo, che non pagano le tasse?
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Come il miglior gestore buzziano a Roma, il direttore avellinese, piange continuamente miseria, mai pago di quanto percepisca.
www.orsettodigimmi.blogspot.it
I poveri aumentano, non ce la facciamo, serve più denaro: investire in lacrime è fantastico...!
E' bellissimo fare azienda così: la materia prima non manca, ma se fosse, è meglio;
le commesse, per così dire, non servono, e il materiale umano si dismette facilmente, cacciandolo per varie ragioni, quasi sempre inventate.
RDM
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