Il presidente del Carlo Gesualdo, Luca Cipriano, e il sindaco Paolo Foti
Assistere al teatrino, mò ce vò, di Paolo Foti con i suoi sodali Matetich, Gabrieli, Cipriano, e chi più ne ha...rasenta un non so che di squallore;
le altisonanti dichiarazioni di un sindaco senza vergogna, sull'onestà, parola ripetuta sempre tre volte, la trasparenza e tutte le amenità di cui va fiero, certo non possono annullare i suoi otto o dieci avvisi di garanzia...sic!
Però è sereno, come si confà ad ogni inquisito, e anzi, non teme di ripresentare in Consiglio, un bilancio senza quello delle partecipate sotto inchiesta: o è fuori di testa, o è talmente stupido da rasentare la degenerazione neuronale.
Questo signore continua a disinteressarsi dei problemi, mentre tenta di crearne altri per la sua insipienza;
la cura della cosa pubblica ormai allo sbando, per Paolo Foti si risolve con i giochetti di potere e nei rapporti con il gruppo di maggioranza, anch'esso avulso da ogni esigenza del cittadino.
Quindi i rifiuti che ci stanno sommergendo non sono prioritari, così come l'allagamento di Rampa San Modestino, o il fabbricato fatiscente dall'80 al Corso Vittorio Emanuele.
Siamo nelle mani di scellerati che amano solo se stessi, e se qualcuno sperava che dopo la brutta esperienza cardiaca, Paolo Foti avesse fatto un mea culpa, beh, si può mettere l'animo in pace, questi non cambiano, perché ormai la coscienza non è più la consapevolezza del bene e del male, ma dell'utile e del tornaconto.
RDM
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giovedì 16 giugno 2016
Avellino città volgare e collusa...
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