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mercoledì 22 giugno 2016

Avellino, avamposto d'illegalità...

Al centro, il Procuratore Capo, dott. Rosario Cantelmo.
Avellino e la sua illegalità diffusa, potrebbe essere paragonata a mafia capitale.

Eh, dirà qualcuno, vuoi mettere quanto è accaduto e accade a Roma con quello che si verifica nel capoluogo?

Si, con i dovuti distinguo perché non ci sono i Casamonica o gli Spada, ma modestamente nel nostro piccolo, come hanno  più volte denunciato  le cronache, non ci facciamo mancare niente.

E anzi, se Ignazio Marino non era indagato, il nostro sindaco ha più avvisi di garanzia che capelli;

e se l’Ama e le partecipate romane hanno i quadri in galera, le cooperative sotto inchiesta con i gestori agli arresti, qual è la differenza con Avellino?

Beh, proporzionalmente, stiamo messi meglio noi: pensate siamo poco più di 55 mila, Roma quasi 3 milioni, quindi 1/54 della capitale…!

Abbiamo due sole partecipate , ma entrambe sotto inchiesta: 100%...!

manetteI capi delle coop con divieto di domicilio nel capoluogo, sono in attesa di essere interrogati, e l’Asl si è pubblicizzata egregiamente nel Paese con la vergogna del cartellino.

E non è finita: gli alloggi, le occupazioni, gli incarichi, i bilanci, i revisori, i dirigenti, le associazioni, sono solo la punta di un iceberg che potrebbe contrassegnare Avellino ai primi posti nazionali per illegalità, come siamo primi in Italia nella ben triste classifica dei suicidi…!

Direte, ma qui da noi non abbiamo Ostia e Tor Bellamonica, la sera possiamo passeggiare tranquillamente dovunque;

sbagliato, non è vero!

Dimentichiamo gli episodi che hanno visto due giornalisti aggrediti brutalmente e sanguinosamente, o la ruota allentata sotto l’auto di chi scrive?

Il fatto è che il Procuratore Cantelmo ha visto lungo con la sua descrizione del territorio, subito stigmatizzata da avvocati o amministratori di parte: questa è la triste realtà che un sindaco inutile e una giunta inqualificabile, vogliono nascondere.

Ma destare l’attenzione, evitando di nascondere la testa sotto la sabbia, è il nostro dovere, e chi non vuole farsi carico del reale, sbeffeggiando o deridendo, non è altro che il complice di un andazzo vergognoso che non si vuole combattere.

RDM



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