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giovedì 23 giugno 2016

Avellino e la sua amministrazione per caso...



Le priorità di questa sempre più lucubre cittadina, seguono il disegno perverso del disturbo mentale.

Mentre si discute con associazioni e furbi organizzatori di eventi,  manifestazioni e strabilianti rappresentazioni scambiate per cultura, il quotidiano affonda sempre più nella melma della spudoratezza.

Ad Avellino il sindaco trascorre le sue inutili giornate pensando alla maggioranza, al partito e a De Luca, mentre ogni  ragione di vita del cittadino,  quale la viabilità, le buche, il verde, gli allagamenti, le frane, i rifiuti, la sicurezza, perde dignità.

Il bimbo di due anni travolto al Corso mentre era a passeggio con i genitori,  non fa storia, e guai a voler ricordare ai vigili che le loro azioni lasciano il tempo che trovano, perché si offendono, anzi si incazzano, e quindi bisogna stare attenti, loro sono un potere, embè...!


Infatti hanno il potere di fregarsene del camion che vende frutta a via Piave parcheggiato da mesi, amabilmente, sulle strisce pedonali, o dell'auto che, sempre a via Piave, tranquillamente viaggiava contro senso, proprio davanti a un'auto dei vigili che sopraggiungeva.

E ancora, si distraggono quando rientrano al Comando, passando davanti a centinaia di auto e furgoni, come quelli della Polizia Penitenziaria al Tribunale, parcheggiati sui marciapiedi: però si eleva contravvenzione a chi dà fastidio.


Non va bene, comandante Arvonio, non va bene;

 non è deontologico, né corretto che si dia continuamente l'immagine di un Corpo sciatto negli atteggiamenti, irrispettoso del cittadino, superficiale nell'esplicazione del dovere.

Questa città ha bisogno di tante cose, ma bisognerebbe partire dall'educazione che viaggia spesso con l'etica, il volano che ruota contro verso rispetto alla corruzione e al tornaconto .



Quando si sceglierà questa strada, invece di quella dei furbi che non fanno il proprio dovere?

Si dribbla il lavoro senza avere la dignità di riconoscere la propria fortuna rispetto a tanti che non possono fornire un piatto di pasta ogni giorno, ai propri figli; 

beh, la strada è impervia perché anni di prevaricazione e clientelismo sfrenato, hanno determinato un cambiamento nelle coscienze difficile da sradicare.

Ma, anche in virtù di quanto è accaduto in Italia domenica scorsa e alla luce del rigurgito per la ricerca dei valori  che c'è stato, non è possibile che questo riesca ad evitare di permeare anche gli animi di pietra della nostra terra.

RDM

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