Era Avellino, quella nostra che ognuno sapeva apprezzare, e chi veniva da fuori non poteva non ammirarla.
Quando era la città forse non l'apprezzavamo appieno;
le sue strade sempre pulite, le aiuole profumate, e gli automobilisti non angustiati da cantieri aperti per sempre, non provavano quel disagio che oggi li accompagna generando tensione e fastidio.
Nessuno poteva permettersi di prevaricare arrogantemente gli altri;
il comandante Solimene dei Vigili Urbani, era un signore d'altri tempi, ma veramente, non come usa auto celebrarsi il sindaco Foti, e stava in mezzo a noi.
A bordo della sua bellissima Fiat 2300 S coupè 6 cilindri, girava continuamente la città perché nulla gli sfuggisse;
disponibile ad ogni chiarimento con una signorilità nei modi e nell'espressione che oggi è difficile riscontrare nei rappresentanti in divisa che vedono e non vedono.
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Questa amata la ritroviamo persa nei meandri di volgari artifici di potere che hanno fatto diventare grandi i nani e ininfluenti i pensatori, gli amanti del bello, i costruttori di sogni.
Oggi esistono gli organizzatori di eventi;
personaggi che hanno capito come fare soldi diventando riferimento di chi non ha alcun senso del rispetto che si deve a chi non la pensi allo stesso modo.
Un mercimonio contro natura per l'utilizzo del territorio a proprio uso e consumo:
il consigliere Luca Cipriano, presidente per sempre, è stato eletto come rappresentante di una parte della città, ma lui si occupa del Teatro Gesualdo, e basta...!
E si, muoia Sansone e tutti i Filistei, io gestisco il denaro pubblico, mi diverto e me ne strafotto se Avellino sprofonda;
e chissà che altro visto che la Procura si interessa alla sua gestione.
Avellino del terzo millennio è degradata in questo modo:
i furbi, i mentecatti, gli affaristi, gli approfittatori, circolano nella Casa Comunale come belve pronte ad azzannare qualsiasi cosa, mentre i disperati, quelli che non hanno manco dove dormire, restano umili spettatori.
E beh, mentre Bob Dylan termina il suo canto malinconico, anche noi ci avviamo ogni giorno con il capo chino, a subire un altro abuso, l'ennesimo stupro di un territorio che amministratori innamorati hanno consegnato nelle mani dei loro carnefici.
RDM
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