Ah, si, la Procura, l'Acs, il Carlo Gesualdo, gli incarichi, gli appalti, e io che ci posso fare?
E io, che c'entro?
Abbiamo un sindaco meraviglioso, solo Mancino e De Luca avrebbero potuto inventarsi un personaggio macchiettistico come Paolo Foti.
Forse era nelle intenzioni dei suoi padrini, rendere la città più divertente, mettendola in mano a dei cabarettisti, degli attrezzisti che con le loro capriole e giravolte avrebbero reso i problemi della città, risibili.
Siamo su scherzi a parte già dai tempi di Di Nunno con la sua Città Giardino, poi sempre con le stesse regie alto irpine, siamo arrivati a Paolo Foti, passando per un Galasso che non vogliamo manco più commentare.
Questo signore nato dalla penna di qualche disegnatore di fumetti, è la caricatura di se stesso: lui non sa, se sapeva non c'era, se c'era non s'accorgeva.
Non possiamo chiamarlo ignavo perché pare che sia motivo di diffamazione;
essere indolenti, chiudersi nel proprio studio comunale con due vigili, sempre quelli, chissà perché, alla porta, non permettere d'essere avvicinato se non da chi gli pare, non può essere rimarcato.
Allora veramente non sappiamo come si possa fare per denunciare una situazione kafkiana dalla quale è diventato impossibile liberarsi.
Amministrazione, dirigenti, partecipate, Avellino fa acqua da tutte le parti, ma Paolo Foti continua per la sua tristissima strada a penalizzarci giorno dopo giorno: è diffamazione questa?
Crediamo di no, perché se ogni cosa scritta o detta corrisponde alla verità, si cercherà di capire solo le ragioni che ci spingono a cercare guai, disdegnando la solita vile solfa avellinese: ma chi te lo fa fare?
www.orsettodigimmi.blogspot.it
RDM
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