Il giudizio finale
Paolo Foti, dopo aver chiesto a Franco Genzale, giornalista e suo amico di scrivergli una lettera di dimissioni (!), si è rammaricato che questi non viaggiasse alla sua stessa velocità cerebrale: il nulla...!Genzale doveva intuire che una persona tutta d'un pezzo, dalla schiena dritta, uomo d'altri tempi e di valori, onesto sempre tre volte e più, fosse invece instabile ad horas e pertanto tenersi per sé la notizia che fosse rinsavito.
Il personaggetto, si sperava, accortosi dopo tre anni di obnubilata assenza psichica, della sua assoluta inconsistenza umana ed amministrativa, finalmente decideva di ritornare sui propri passi ahimè tutti da squilibrio mentale, per salvare baracca e burattini.
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Niente sarà uguale, secondo l'armageddon nostrano: come prima, più di prima governerò...!
E allora vai con la neuro: mi ricandiderò anche alle prossime elezioni...!
Ndranghete, ormai è "gliuto" dicono a Torino;
Paolo Foti, detto sindaco di Avellino, uomo di avvisi di garanzia a iosa, sta centrando il suo obiettivo di lasciare un segno proprio come Berlusconi ed il ponte sullo stretto: dopo la sporcizia, i cantieri, il taglio degli alberi storici ed il verde "cloacato", ci regala la palificazione selvaggia anti sicurezza corredata da annessa rete di fili elettrici aerei...!
Spettacolo, come ama rappresentare una nostra conoscenza, e noi signori avellinesi, non ci rattristiamo: "chi è artefice del proprio mal, pianga se stesso"...
RDM
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